Sono molte le aziende che, per esigenze lavorative, mettono a disposizione ai propri dipendenti l’uso dell’auto aziendale. Si tratta di un’automobile la cui proprietà è dell’azienda, ma può essere ottenuta anche tramite un contratto a noleggio o con la formula del leasing.
Questo beneficio viene riconosciuto a quei dipendenti che durante l’anno percorrono migliaia di chilometri per motivi di lavoro, invece, per chi utilizza il proprio mezzo l’azienda rimborsa tutte le spese effettuate per i viaggi di lavoro. Cos’è un auto aziendale? La vettura è soggetta alla tassazione? Chi paga il bollo auto? Chi paga il carburante?
Auto aziendale: cos’ è?
L’auto aziendale è un mezzo che il datore di lavoro mette a disposizione dei i propri dipendenti che si spostano molto per questioni di lavoro (come ad esempio i rappresentanti, i tecnici, coloro che prestano assistenza in esterno, ecc…)
Con un contratto a noleggio l’impresa incombe in pochissime spese; stipulando una formula di canone fisso che può variare dai 2 ai 5 anni, i costi di manutenzione sono compresi nel contratto a noleggio e solo i costi del carburante spettano all’azienda ( in caso si ecceda con il chilometraggio pattuito si può andare incontro a delle sanzioni).
Con la formula del noleggio troviamo diverse garanzie:
- assicurazione RCA
- assistenza telefonica in caso d’ incidente per la compilazione dei moduli di costatazione
- gestione del sinistro e assistenza stradale dopo un’incidente
- uso dell’auto sostitutiva in caso di necessità
- in caso di guasti soccorso e assistenza stradale
- bollo auto
- manutenzione dall’auto
- sostituzione dei pneumatici estivi e invernali
Il noleggio a lungo termine di una autovettura aziendale è un servizio detraibile dalle tasse: chi è in possesso della partita Iva può portare in detrazione al 20% un tetto massimo annuo di 3.615,20 euro. Per le aziende che concedono il benefit dell’uso promiscuo ai dipendenti è possibile portare in detrazione i costi fino al 70%. Per gli agenti di commercio, i costi da portare in detrazione raggiungono l’ 80%.
L’auto aziendale può essere usata in due diversi modi:
- ad uso lavorativo, quando la vettura viene usata dal dipendente solo ed esclusivamente per lavoro;
- ad uso promiscuo: la vettura viene usata dal dipendente non solo per motivi di lavoro ma anche per motivi personali.
Grazie alla formula dell’uso promiscuo dell’auto aziendale il lavoratore gode di alcuni vantaggi economici, ad esempio il bollo, l’assicurazione, la manutenzione dell’auto spetta all’azienda stessa mentre al dipendente spetta solo il pagamento del carburante.
Auto aziendale: è soggetta alla tassazione?
Con la concessione del benefit dell’uso promiscuo il dipendente viene assoggettato a tassazione Irpef. Il valore che bisogna calcolare per tassare un veicolo aziendale è basato sulle sue caratteristiche, come ad esempio il modello, la cilindrata, i cavalli, tutte caratteristiche che rendono il valore economico del benefit maggiore o minore.
La tassazione, di regola, è pari al 30% dell’importo corrispondente ad una percorrenza convenzionale di 15.000 chilometri laddove il valore è determinato in base al costo chilometrico di esercizio che può essere desunto dalle tabelle nazionali che l’ACI.
All’interno delle tabelle troviamo un calcolo oggettivo sul costo al km moltiplicato per i km ad uso personale e il risultato è l’ammontare annuo del reddito del dipendente.
Tale reddito viene distribuito nei 12 mesi dell’anno all’interno della busta paga del dipendente sulla quale dovrà pagare l’IRPEF con aliquota basata sul proprio reddito annuo.
Con la nuova legge la percentuale da applicare può aumentare o diminuire a seconda di quanto un veicolo è green.
- Imponibile del 25% se il veicolo emette fino a 60g/km di Co2
- Imponibile del 30% se il veicolo emette da 61 a 160g/km di Co2
- Imponibile del 40% – 50% dal 2021 se il veicolo emette da 161 a 190g/km di Co2
- Imponibile del 50% – 60% dal 2021 se il veicolo emette oltre i 190g/km di Co2
Se invece l’auto viene usata solo ed esclusivamente per scopi lavorativi e non ad uso promiscuo, può essere immatricolata come mezzo ad uso strumentale e il dipendente non è assoggettato alla tassazione Irpef. In questo caso l’azienda porta in detrazione dal reddito i costi d’acquisto e di manutenzione il 100% e tutta l’IVA sulla stesse spese. Possono immatricolare l’auto ad uso strumentale solo gli imprenditori e i lavoratori professionisti.
I mezzi che possono essere detratti dalle tasse al 100% sono gli autocarri, gli autobus, i taxi pubblici e privati, furgoni, camion e mezzi di trasporto animali, automobili a noleggio, automobili delle scuole guida, automobili delle ditte di pompe funebri, automobili adibite a NCC (noleggio con conducente).
Auto aziendale: chi paga il carburante?
Se un dipendente usa la propria auto per lavoro, l’azienda lo rimborsa delle spese effettuate, nel caso in cui la vettura è intestata all’azienda è possibile utilizzare delle carte carburanti associate a ciascuna targa in modo che ogni veicolo assegnato sia ad uso promiscuo che ad uso strumentale venga gestito nella forma più economica.
La carta carburante è un ottimo mezzo di pagamento, non obbliga più il dipendente a pagare in anticipo e presentare fatture e scontrini per il rimborso perché, grazie alla fatturazione elettronica, obbligatoria per detrarre i costi e l’Iva, l’azienda può monitorare costantemente i costi e i consumi reali per ottimizzare la gestione aziendale.