Hai mai sentito parlare di assistenza saltuaria legge 104? Si tratta di una opportunità per tutte le famiglie che devono assistere un disabile grave e hanno difficoltà
Assistenza saltuaria legge 104 del 1992
Le legge 104/92 è rubricata “legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone diversamente abili” e contiene disposizioni legislative il cui obiettivo è tutelare coloro che si trovano in una condizione di disabilità. Tra le varie disposizioni vi sono permessi di lavoro di cui possono usufruire i familiari di una persona gravemente malata, denominata referente unico. In passato il riconoscimento di questa agevolazione era riconosciuta a un solo familiare, ma questo limite è caduto e dal 2018 possono esservi anche due persone ad usufruire delle diverse agevolazioni.
In questi casi si parla anche di assistenza saltuaria per la Legge 104 del 1992 o di caregiver sostituto temporaneo e permette di ottenere un giorno di permesso dal lavoro ogni 10 di assistenza continuativa, tradotti sono 3 giorni al mese. La normativa stabilisce che per il lavoratore part time il permesso due ore per ogni giorno di servizio prestato a cui si aggiunge un permesso mensile di 3 giorni che però viene ridotto in proporzione alle giornate effettivamente lavorate.
Chi può richiedere l’assistenza saltuaria legge 104 del 1992
Questa importante modifica deriva dalla sentenza 4069 del 2018 della Corte di Cassazione da cui emerge il principio che il disabile ha diritto ad un’assistenza continuativa e di conseguenza se il referente unico è impossibilitato, deve essere riconosciuta la possibilità ad un altro soggetto di sostituirlo. Ad esempio, può capitare che una madre disabile sia assistita dalla figlia che però a un certo punto è in maternità ed è impossibilitata a prestare assistenza di tipo fisico alla madre, in questo caso deve poter essere sostituita.
Le agevolazioni e i permessi sia per il referente unico sia per quello sostitutivo possono essere richieste da genitori del disabile, figlio, coniuge, convivente, parenti entro il secondo grado, ad esempio nonni, nipoti, fratelli, suoceri, generi, nuore, cognati. I parenti entro il II grado per poter ottenere le agevolazioni devono essere conviventi con il disabile grave.
Nel caso in cui il coniuge o i genitori del disabile abbiano superato i 65 anni di età, oppure abbiano delle patologie invalidanti, o siano deceduti, le agevolazioni possono essere richieste anche dai parenti entro il III grado e quindi zii, nipoti, bisnonni.
Come ottenere il riconoscimento dei permessi per il secondo beneficiario
Per ottenere i permessi per l’assistenza di un disabile senza essere il referente unico è necessario presentare all’INPS e al datore di lavoro un richiesta scritta in cui sono indicati dati precisi, in particolare:
- il motivo per cui è necessario sostituire il responsabile principale;
- il rapporto di parentela con il disabile;
- il tempo per cui è necessario prestare assistenza;
- la tipologia di assistenza che deve essere prestata.
In questi casi si parla anche di caregiver sostituto.
I permessi cumulativi
Tra le varie possibilità vi è anche quella di usufruire di permessi cumulativi, una circolare dell’INPS infatti sottolinea che un soggetto gravemente disabile che gode dei permessi della legge 104 del 1992 può chiedere le agevolazioni della legge 104 per assistere un familiare. In base alla circolare, per poter ottenere tali benefici non è necessaria neanche l’acquisizione di un parere medico inerente le capacità per il disabile di prendersi cura di un altro disabile. Per ottenere questo vantaggio vi sono però delle condizioni e cioè che nello stesso nucleo familiare non sia presente un altro soggetto non disabile e non lavoratore che possa assistere colui che fruisce della legge 104 del 1992.