La deduzione, a livello fiscale, è un’agevolazione che garantisce un risparmio di imposta. In quanto permette al contribuente, che si tratti di una persona fisica o di un’impresa, di abbassare il reddito imponibile che è poi quello sul quale, in sede di dichiarazione dei redditi, si andranno a pagare le tasse. In particolare, nell’anno di imposta di riferimento, un onere è deducibile quando questo è stato effettivamente sostenuto dal contribuente includendo pure quando la spesa è stata sostenuta per i familiari che sono fiscalmente a carico.
Per tutti gli oneri sostenuti e portati in deduzione fiscale, per l’anno di imposta di riferimento in sede di dichiarazione dei redditi, il contribuente è tenuto sempre a conservare tutta la documentazione originale. E, in caso di controlli o accertamenti fiscali, è poi obbligato a esibirla. Ma detto questo, qual è l’importo massimo deducibile nella dichiarazione dei redditi? Al riguardo c’è da dire che gli oneri deducibili sono davvero tanti e, nel rispetto dei requisiti di fruizione, presentano dei massimali che sono differenti caso per caso.
Ecco gli oneri deducibili più comuni, dai contributi previdenziali agli assegni di mantenimento
Per esempio, tra gli oneri deducibili più comuni rientrano i contributi versati dai lavoratori autonomi. In tal caso la percentuale di deduzione fiscale, in base al reddito, varia da un minimo del 23% ad un massimo del 43%. Si possono portare in deduzione fiscale, inoltre, pure i contributi che sono stati versati per la previdenza complementare fino ad un massimo di 5.164,57 euro.
Pure i contributi previdenziali versati per i lavoratori domestici, ovverosia per le colf, per le badanti e per le babysitter, rientrano allo stesso modo tra gli oneri deducibili. La percentuale di deducibilità fiscale varia sempre in base al reddito dal 23% al 43%, ma con un massimale che in questo caso è pari al 1549,37 euro.
Sono deducibili dal reddito, sempre dal 23% al 43% in base al reddito, pure gli assegni di mantenimento che, nell’anno di imposta di riferimento, sono stati versati all’ex coniuge. Così come, in caso di adozione internazionale, il 50% della spesa che è stata sostenuta è deducibile fiscalmente dal 23% al 43% in base al reddito.
La deducibilità fiscale dal reddito di impresa delle erogazioni liberali per il Covid-19
La deducibilità fiscale di oneri e spese, tra l’altro, può variare nel tempo in base alle disposizioni di legge. Per esempio, con il cosiddetto Decreto ‘Cura Italia’ è stata introdotta, per le imprese, la deducibilità fiscale per le erogazioni liberali, effettuate sempre con strumenti e servizi tracciabili, per gli interventi in materia di contenimento e di gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.
Per l’anno di imposta 2020, e per i soggetti titolari di reddito d’impresa, le erogazioni liberali per il Covid-19 sono deducibili e non sono considerate come destinate a finalità che sono estranee all’esercizio dell’impresa. Ma a patto che le erogazioni liberali siano state effettuate in favore dello Stato italiano, delle Regioni, degli enti locali territoriali o di enti o istituzioni pubbliche. Oppure a favore di fondazioni e di associazioni ma a patto che siano legalmente riconosciute e senza scopo di lucro.