Le patologie che danno diritto a usufruire della legge 104 del 1992 sono davvero numerose e riguardano tutti gli apparati dell’organismo umano. In seguito ci sarà una disamina che ha come punto di riferimento le tabelle ministeriali.
Patologie legge 104 del 1992
Deve essere premesso che il campo della legge 104 del 1992 è davvero vasto, quindi per ulteriori approfondimenti si rimanda ad altri articoli specifici, mentre in questa sede ci occuperemo solo delle patologie che consentono di ottenere una percentuale di invalidità tale da ottenere i benefici della legge 104 del 1992.
Patologie dell’apparato circolatorio
Tra le patologie che frequentemente danno diritto al riconoscimento dei benefici della legge 104 ci sono quelle dell’apparato cardiocircolatorio. Può trattarsi di :
- aritmie: possono essere classificate gravi o gravissime e per loro è prevista una percentuale di invalidità che va da 71% al 100%;
- coronopatie, anche in questo caso di diversa entità, con riconoscimento della condizione di gravità elevata in caso di allettamento. La percentuale di invalidità anche in questo caso va dal 71% al 100%;
- miocardiopatie che possono portare al riconoscimento dal 71% al 100% di invalidità;
- trapianto cardiaco complicato con riconoscimento della percentuale di invalidità dal 61% al 100%;
- valvulopatie, aneurisma, arteriopatia ostruttiva cronica, pericardite cronica o esiti di pericardite cronica, pervietà del dotto arterioso, difetto interatriale, tutte queste patologie in base alla gravità possono portare al riconoscimento di una percentuale di invalidità dal 71% al 100%.
Patologie legge 104 del 1992: apparato respiratorio
Le patologie dell’apparato respiratorio che possono portare al riconoscimento dell’invalidità sono altrettanto numerose, si tratta di: BPC (Broncopneumopatie) asmatiche gravi e severe, BPC ostruttive e BPC restrittive, interstiziopatie gravi e severe. Anche per le patologie dell’apparato respiratorio menzionate le percentuali di invalidità che si possono ottenere variano dal 71% al 100%. Alle altre patologie di tale apparato vengono riconosciute percentuali di invalidità che non consentono di ottenere i benefici della legge 104 del 1992.
Patologie dell’apparato digerente
Tra le patologie che danno diritto al riconoscimento dei benefici della legge 104 ci sono quelle dell’apparato digerente, in particolare la stenosi esofagea con disfagia o ostruzione, si tratta di una patologia che rende difficile, o impossibile, deglutire e in base alla gravità l’invalidità riconosciuta varia dal 71% al 100%.
La cirrosi epatica classe B porta a un riconoscimento di invalidità dal 61% all’80%, mentre in classe C dall’81% al 100%. Trapianto di fegato e trapianto di intestino comportano il riconoscimento di una percentuale che varia dal 61% all’80%;
In base alle tabelle ministeriali la sindrome da malassorbimento enterogeno da patologia pancreatica o intestinale stenotica e/o infiammatoria e/o da resezione causa un’invalidità dal 61% all’80%. Il range è invece più ampio nel caso in cui si soffra di malattie infiammatorie croniche intestinali, infatti varia dal 61% al 100%.
L’insufficienza renale cronica, terminale o in emodialisi porta ad un riconoscimento dal 61% al 100%, mentre il trapianto renale porta al riconoscimento di una percentuale che varia dal 51% al 100%.
Patologie legge 104 del 1992: apparato osteoarticolare
Hanno come conseguenza un’elevata percentuale di invalidità anche le patologie che interessano l’apparato osteoarticolare, ad esempio l’amputazione di un arto porta al riconoscimento di una percentuale di invalidità al 100%; l’amputazione o perdita delle due mani con protesi funzionale, invece comporta un’invalidità all’80%; l’amputazione bilaterale della coscia protesizzabile prevede il riconosicmento dell’80% di invalidità, mentre se non è possibile avere le protesi l’invalidità è al 100%.
Apparato neurologico
Anche di fronte a patologie che riguardano l’apparato neurologico vi è il riconoscimento dei benefici previsti dalla legge 104, in questo caso però molto dipende dallo stadio in cui si trova la patologia. Ad esempio il morbo di Alzheimer può portare al riconoscimento dall’ 81% al 100% dell’invalidità. Lo stesso discorso può essere fatto con la demenza vascolare riconosciuta dal grado lieve con l’81% di invalidità fino al grado grave. Per la sclerosi si applica una scala di gravità che va da 0 a 10, al livello 4 viene assegnato un punteggio del 61%, naturalmente aumentando la gravità aumenta anche la percentuale di invalidità. Per il Parkinson la percentuale è pari al 71% in caso di malattia bilaterale di entità lieve o moderata, naturalmente all’aumentare della gravità, aumenta la percentuale.
Discorso in parte diverso viene fatto per l’epilessia, in questo caso contano le crisi settimanali, se la frequenza è plurisettimanale la percentuale va dal 71% al 90%, se gli episodi sono più frequenti aumenta la percentuale. Particolare potere invalidante viene poi riconosciuto alle paresi che portano a un’invalidità dal 71% al 100%, la paraplegia e la distrofia di Duchenne invece portano al riconoscimento del 100% di invalidità, mentre l’atassia viene valutata in base alla gravità dal 71% al 100%. Il mielomeningocele viene valutato in base alla gravità dal 71% al 100%, le miopatie e la sindrome della cauda equina sono valutate dal 71% al 100%.
Patologie psichiche
Possono portare al riconoscimento dell’invalidità anche le patologie psichiche, anche in questo caso molto dipende dalla gravità dei sintomi che il paziente palesa, infatti si può ottenere il riconoscimento della legge 104 con la schizofrenia, disturbo bipolare, depressione, paranoia, anoressia, ritardo mentale, depressione.
Patologie apparato uditivo, visivo, fonatorio
Per quanto riguarda l’udito viene riconosciuto l’80% di invalidità nel caso in cui si verifichi una perdita di udito grave bilaterale con conseguenti difficoltà fonatorie dovute alla sordità. Per la vista, il riconoscimento dell’invalidità da legge 104 si ha in caso di una ipovisione grave con campo visivo residuo tra il 29% e il 10%, in questo caso l’invalidità è al 60%. Naturalmente la percentuale aumenta nel momento in cui il residuo visivo sia più basso e si parla di cecità parziale o cecità totale. Si deve infine parlare delle patologie dell’apparato fonatorio, in questo caso la percentuale di invalidità è del 70% in caso di laringectomia totale e dell’80% se questa è accompagnata da tracheostomia.
Altre patologie legge 104 del 1992
Sono riconosciute le patologie congenite, ad esempio la sindome down, patau (trisomia 13), di edward, trisomia 9, monosomia 5p o sindrome del “cri du chat”, oloprosencefalia alobare o semilobar che danno il riconoscimento del 100% di invalidità.
L’artrite reumatoide in base alla gravità porta ad un’invalidità dal 21% al 100%. Le neoplasie, le infezioni da HIV, la talassemia hanno una percentuale di invalidità dal 21% al 100%. Tra le patologie invalidanti c’è l’artrosi che ha un range davvero molto ampio, cioè dal 5% al 100%. Il diabete mellito porta al riconoscimento di invalidità se è accompagnato da complicanze di grado moderato e la percentuale minima è il 61% per arrivare al 100% nei casi più gravi. Portano al riconoscimento della legge 104 del 1992 anche la acromegalia e la sindrome di cushing.
Occorre ricordare che quando sono presenti più patologie i punteggi delle stesse non vengono sommati, ma si procede ad una valutazione complessiva della situazione del paziente avendo come punto di riferimento la reale menomazione delle capacità della persona e applicando una formula specifica.