La pensione anticipata è così denominata, in quanto prevede di poter accedere al trattamento pensionistico, prima di raggiungere l’età prevista per il conseguimento della pensione di vecchiaia. Esistono molte tipologie di pensione anticipata, alcune permettono l’uscita dal lavoro svincolata dall’età, sempre che il richiedente sia in possesso del requisito necessario riguardante gli anni di contributi. In altri casi, consente di uscire dal lavoro con un preciso requisito contributivo e un’età inferiore a quella pensionabile prevista dal trattamento di vecchiaia. Tra le varie tipologie di pensione anticipata che consentono l’uscita dal lavoro senza avere il possesso di un’età minima, c’è la pensione anticipata ordinaria.
Pensione anticipata ordinaria
E’ possibile ottenere la pensione anticipata ordinaria, fino al 26 dicembre 2026, nel caso siano stati accumulati 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne, 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini. Dal 2019 al 2026 i requisiti per accedervi non aumentano, ma la decorrenza è prorogata di tre mesi per via delle finestre di attesa. Quindi, nel caso i requisiti vengano maturati il 1° gennaio 2022 (esempio), la ricezione del pagamento si verifica dal 1° aprile 2022.
L’erogazione della pensione da parte dell’INPS, avviene il 1° giorno del mese successivo alla chiusura della finestra, per gli iscritti all’Assicurazione generale obbligatoria dell’ente (dipendenti privati, artigiani e commercianti) e ai fondi sostitutivi. La prestazione avviene il 1° giorno successivo alla chiusura della finestra, per gli appartenenti alle gestioni esclusive dell’Assicurazione generale obbligatoria (dipendenti pubblici).
Blocco dei requisiti per la pensione anticipata: in quali casi
La pensione anticipata può essere ottenuta con il blocco dei requisiti. E’ il caso dei lavori usuranti o gravosi, in presenza di condizioni specifiche. Tuttavia, da questo trattamento non ne deriva nessun vantaggio, anzi, sussiste lo svantaggio dell’attesa dei tre mesi di finestra.
Pensione anticipata: il calcolo
Il computo della pensione anticipata ordinaria avviene con il sistema retributivo o reddituale sino al 31 dicembre 2011, per poi passare al sistema contributivo, nel caso sia maturata la soglia minima di contributi (18 anni) fino al 31 dicembre 1995. Se sono maturati meno di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995, il calcolo avviene tramite il sistema retributivo o reddituale sino al 31 dicembre 1995, per passare poi al contributivo. Il computo della pensione anticipata è effettuato interamente con il sistema contributivo, in assenza di contributi al 31 dicembre 1995, oppure per chi sceglie la tipologia di calcolo (opzione contributiva Dini, computo presso la gestione Separata…).
Attualmente non sussistono penalizzazioni relativamente all’età, al contrario, fino a qualche anno fa, veniva applicata una percentuale di penalizzazione per chi andava in pensione prima del compimento del 62° anno di età.
Pensione anticipata col cumulo dei contributi
E’ possibile ottenere la pensione anticipata ordinaria anche in regime di cumulo, ovvero sommando i contributi di varie gestioni. In questo caso, i versamenti in diverse casse vengono addizionati al fine di acquisire il diritto al trattamento pensionistico, mentre ai fini della misura di pensione ogni gestione eroga la quota di competenza propria. Con il cumulo, non sussiste il ricalcolo contributivo della prestazione per le gestioni INPS. Anzi, la somma dei contributi ottenuti nelle gestioni amministrate dall’ente rileva anche ai fini del sistema di calcolo della pensione da utilizzare.
E’ esclusa la contribuzione concernente le casse professionali, ma ai fini del computo, il metodo di calcolo non cambia. Riguardo le casse professionali, in alcuni casi il cumulo può determinare il calcolo contributivo della propria quota di pensione, nel caso non si raggiunge un requisito assicurativo necessario o di contribuzione minimo, dipende da cosa prevede il regolamento della specifica gestione.