Il libero professionista è una persona che svolge un lavoro autonomo, prevalentemente con partita Iva, di natura spesso intellettuale. Il presupposto è di avere una preparazione di alto livello inerente la tipologia di professione scelta. In molti casi, si tratta di soggetti che hanno conseguito una laurea e/o un percorso di specializzazione lungo mirato ad ottenere la competenza necessaria per esercitare.
I liberi professionisti sono iscritti a un albo, elenco o registro riconosciuto, ottenuto in seguito al superamento di un esame di Stato, ma esistono anche liberi professionisti per i quali non è prevista la suddetta iscrizione. Infatti, ci sono professioni in Italia classificate come non regolamentate, ma rappresentate dalle relative associazioni.
Non tutti i liberi professionisti sono in possesso di partita Iva, infatti, alcuni di loro esercitano la propria professione in modo autonomo e occasionale in linea di massima, soggetta solo a ritenuta d’acconto.
Tutela previdenziale dei liberi professionisti
I liberi professionisti sono tutelati a livello previdenziale in modo differente, a seconda che siano iscritti a una Cassa Nazionale di Previdenza Obbligatoria o meno. Nel primo caso, entrate (contributi) e uscite (prestazioni) sono gestite dalla Casse previdenziali di categoria, nel secondo caso, invece, è prevista l’iscrizione alla Gestione Separata INPS, dove il contributo è ad esclusivo carico del libero professionista e con la possibilità di addebitare al committente il 4% dei compensi lordi. Le libere professioniste iscritte alle Casse e agli Enti di Previdenza relativi, possono fruire di una particolare disciplina di tutela di maternità.
Liberi professionisti con partita Iva: tipologie di lavoro
Sono tanti i liberi professionisti che esercitano il proprio lavoro con Partita Iva. Tra gli iscritti all’albo: agronomi, agrotecnici, architetti, ingegneri, attuari, avvocati, biologi, chimici, consulenti del lavoro, commercialisti, farmacisti, forestali, geologi, geometri, giornalisti, infermieri professionali, medici, notai, periti agrari, periti industriali, psicologi, ragionieri, periti commerciali, veterinari. Tra i non iscritti a un albo: artigiani, coltivatori diretti, commercianti, freelance.
Come già detto poc’anzi, la maggior parte dei liberi professionisti è in possesso di una partita Iva. Coloro che ricorrono ad essa, quasi sempre svolgono la propria professione in modo continuativo o hanno ricevuto richiesta di aprirla dall’azienda con cui collabora, in quanto vuole instaurare un rapporto di lavoro a lungo termine. I liberi professionisti che lavorano in modo occasionale non sono obbligati ad aprire una partita Iva.
Come aprire partita Iva
Ai liberi professionisti che vogliono aprire partita Iva è consigliato affidarsi a un commercialista che presenterà richiesta all’Agenzia delle Entrate, quest’ultima attribuirà al soggetto richiedente un codice di 11 cifre per identificarlo nel corso del suo lavoro autonomo.
Aprire una partita Iva non costa quasi nulla al libero professionista, poiché non è necessario iscriversi alla Camera di Commercio. I dati richiesti sono quelli fiscali rilevanti, la residenza attuale, la sede dell’attività, il codice ATECO che identifica l’attività da cui viene stabilito il tipo di tassazione, infine, il regime fiscale che si vuole adottare. I tempi d’apertura sono di circa 24 ore. Per mantenere aperta la partita Iva si devono sostenere i costi legati alla contabilità tenuta dal commercialista, compreso il Modello Unico. Inoltre, ci sono da tenere in considerazione i contributi previdenziali per esercitare la professione.