Per comprendere la differenza tra coloro che svolgono un lavoro autonomo e quelli che esercitano la libera professione, è bene precisare chi sono codesti.
In tema di lavoratori, le due principali categorie sono rappresentate dagli autonomi e dagli subordinati. I primi, sono per l’appunto svincolati dalle direttive di un datore di lavoro, diversamente dai secondi.
I lavoratori autonomi godono di ampia libertà nel loro raggio d’azione, strategia e organizzazione del lavoro spettano a loro, fermo restando l’obbligo di garantire la prestazione al committente. Di contro, rispetto ai lavoratori subordinati sono decisamente meno tutelati. Infatti, gli autonomi non beneficiano delle garanzie tipiche di un dipendente, come le ferie, la cassa integrazione, l’assegno di disoccupazione e altre.
I liberi professionisti fanno parte della categoria dei lavoratori autonomi, in quanto, il loro operato è svincolato da un datore di lavoro e devono solo garantire la prestazione al cliente che ha commissionato loro.
A questo punto, qualcuno potrebbe chiedersi quali siano le differenze tra coloro che compiono un lavoro autonomo e quelli che esercitano la libera professione. Ebbene, i liberi professionisti sono quasi sempre iscritti a un ordine e la prestazione da loro offerta è prevalentemente di tipo intellettuale. Inoltre, devono adempiere a una serie di doveri, per esempio aggiornarsi costantemente sulla disciplina di competenza tramite dei corsi specifici, oppure hanno l’obbligo assicurativo per i rischi derivanti dalla professione.
Ma entriamo nel dettaglio, scoprendo quali sono le caratteristiche dei liberi professionisti e le loro responsabilità.
Qui puoi scoprire chi sono i lavoratori autonomi e in quali categorie di suddividono.
Liberi professionisti: le principali peculiarità
Il libero professionista fa parte della categoria dei lavoratori autonomi, non compie un lavoro manuale ma offre una prestazione di natura intellettuale. La persona che esercita una libera professione ha una preparazione di alto livello nella materia di sua competenza, frutto di un importante percorso di studio, che mette al servizio dei suoi clienti in cambio di un corrispettivo.
Solitamente, il libero professionista è iscritto a un albo, registro o elenco: come gli avvocati, i medici, gli ingegneri, i commercialisti, ecc. Iscriversi all’albo professionale del proprio ordine è necessario per poter esercitare la propria attività, altrimenti non può offrire in modo valido la propria prestazione né pretendere una retribuzione per la sua effettuazione. Violare questo obbligo, spesso costituisce reato, basti pensare ai casi in cui qualcuno ha offerto prestazioni di tipo medico, senza essere iscritti all’albo relativo o addirittura senza aver effettuato il percorsi di studi adeguato e il conseguimento dei titoli obbligatori.
Esercitare la libera professione non comporta necessariamente l’apertura di una partita IVA.
I liberi professionisti devono essere iscritti alla propria cassa previdenziale, in quanto non versa i contributi all’INPS ma alla cassa previdenziale del proprio ordine. Essi devono rispettare delle regole deontologiche imposte dalla propria attività, diversamente, incorrono in sanzioni da parte del proprio ordine.
Le responsabilità del libero professionista
Nonostante il libero professionista abbia la libertà di organizzare il proprio lavoro come più ritiene opportuno, senza seguire le indicazioni del cliente, deve adempiere alla prestazione richiesta da quest’ultimo. Il libero professionista deve svolgere il lavoro che gli è stato commissionato con diligenza.
Infatti, la sua responsabilità consiste non nell’obbligazione del risultato, ma nell’obbligo dei mezzi utilizzati per raggiungere lo scopo. Per esempio, un avvocato può anche non riuscire a raggiungere il risultato sperato dal suo cliente, ma a patto che l’esito del suo lavoro sia stato svolto con diligenza. In caso contrario, può essere costretto a pagare il risarcimento del danno al proprio cliente.
Conclusioni
Riassumendo, i liberi professionisti sono lavoratori autonomi, ma con una serie di doveri a cui far fronte e una serie di norme da seguire obbligatoriamente. I lavoratori autonomi, infatti, non hanno l’obbligo di iscriversi a un albo professionale, seguire le regole del proprio ordine o provvedere alla contribuzione in una cassa previdenziale privata. Inoltre, una parte di loro non svolge una professione di natura intellettuale.