Partiamo col dire che con IVA esposta si intende il prezzo del bene già comprensivo dell’IVA. Andiamo a scoprire, nel dettaglio cosa implica per chi compra e chi vende e se cambia qualcosa di specifico e sostanziale.
IVA esposta cosa è di preciso
Come detto in apertura, con il termine IVA esposta, abbreviato in i.e. si intende il prezzo pieno, comprensivo di IVA, di un bene. Ad esempio, sulla vendita di un auto del costo di 10,000 euro parliamo di IVA esposta, perché comprensiva di IVA. Questa è una chiara esposizione del prezzo del prodotto. Ma potremmo dire che non sempre è così. Ad esempio, se siamo alla ricerca di un’auto, possiamo imbatterci in un prezzo con la specifica indicazione IVA esposta. Cosa significa esattamente questo termine? Vuol dire quanto detto sopra, ciò che invece bisogna attenzionare è l’esatto contrario. Ovvero, i casi in cui dovremmo aggiungere la tassazione, poiché l’IVA non è esposta.
IVA esposta, come funziona e a chi conviene?
Come detto, con l’IVA esposta ci troviamo dinnanzi ad un prodotto che espone il suo prezzo comprensivo di tassazione. Quindi, per così dire, il cartellino dei prodotti al supermercato rientra nei casi. Partiamo col dire con cosa vuol dire cos’è l’IVA. L’IVA non è altro che l’imposta sul valore aggiunto, ovvero l’esempio più comune di imposta indiretta e che va a colpire il consumatore finale. Per i lavoratori dipendenti quindi è semplicemente una voce che determina il prezzo finale di un bene. In Italia, l’aliquota ordinaria che determina l’IVA è del 22%. Ma vi sono, altresì, altre aliquote del 4 o del 5% determinate su alcuni prodotti, di alimentari o agricoli.
Quindi è un prezzo complessivo che riguarderà esclusivamente il compratore o cliente. Tuttavia, se siamo titolari di partita IVA, la cosa cambia. Per i titolari di partita IVA di fatto, il bene in questione potrebbe costare molto meno. Se prendiamo ad esempio un automobile col costo complessivo di 15,000 euro, il compratore con partita IVA pagherà circa 3,300 euro in meno. Il perché di questa differenza è presto detto. Per il discorso, di cui sopra, si andrà a detrarre, appunto il 22% sul costo del prodotto.
Come abbiamo visto, l’IVA grava soltanto sul consumatore finale. Un professionista, dunque, o imprenditore che acquista l’auto per lavoro, non sarà più un consumatore, bensì un utilizzatore professionale di quel bene o prodotto.
Per questo motivo il compratore potrà dedurre il costo dell’auto, scaricandone l’IVA. In larga scala, potremmo appurare che i lavoratori autonomi hanno ben chiaro cosa vuol dire IVA esposta e perché è importante saperlo. Un vantaggio fiscale di cui però non si possono appropriare coloro che sono in regime forfettario di partita IVA. Di fatto, tali lavoratori dovranno pagare l’auto (o il prodotto specifico) per intero senza poi poter scaricare alcun costo.
Dunque, ora che è molto più chiaro come funziona la semplice definizione di IVA esposta, potrete proseguire con i vostri acquisti di beni e servizi, facendo un po’ più attenzione ai cartellini dei prezzi e al vostro portafogli, godendone soprattutto nel caso di possessori di partita IVA. Ma, mi raccomando, non da forfettari.