Per la previdenza complementare in Italia ci sono i fondi pensione chiusi o negoziali ai quali, in base ad accordi collettivi, possono aderire i lavoratori dipendenti del settore privato ed anche di quello pubblico.
In forza all’accordo collettivo, per esempio tra le associazioni imprenditoriali e quelle sindacali, specifiche categorie di lavoratori hanno la possibilità di aderire alla previdenza complementare con il conferimento di somme che sono provenienti dal trattamento di fine rapporto e volendo anche dai contributi versati dal lavoratore e dal datore di lavoro.
Fondi pensione chiusi accessibili solo sulla base di accordi collettivi
Ogni categoria lavorativa, in base agli accordi stipulati, può aderire alla previdenza complementare tramite conferimenti in uno specifico fondo. Per esempio, per i lavoratori dell’industria chimica e farmaceutica, e dei settori affini, l’adesione alla previdenza complementare è possibile grazie al fondo pensione Fonchim, mentre un lavoratore del settore metalmeccanico ha il suo fondo per la previdenza complementare che è il fondo pensione Cometa.
Come viene calcolata la pensione da fondo negoziale e la convenienza fiscale
L’importo della pensione ottenibile, tramite i conferimenti in un fondo chiuso, sarà calcolato non solo in base all’ammontare dei contributi versati, ma anche in ragione dei rendimenti di gestione. In Italia, per legge, la previdenza complementare tramite l’accesso ai fondi negoziali è incentivata a livello fiscale. In quanto, con un tetto massimo di 5.164,57 euro annui, e comunque escludendo il trattamento di fine rapporto, le contribuzioni da busta paga godono della deducibilità fiscale piena dal reddito.
Le caratteristiche di un fondo pensione chiuso, dai gestori agli organi di controllo
Ogni fondo negoziale, come Cometa e Fonchim come sopra accennato, si presenta come un soggetto giuridico autonomo e indipendente rispetto agli altri fondi chiusi. Un fondo pensione negoziale ha infatti un responsabile, ha un’assemblea e, soprattutto, ha un organo di amministrazione e di controllo dove figurano i rappresentanti delle parti che hanno definito l’accordo collettivo.
Il fondo chiuso ha inoltre una banca depositaria, dove sono presenti le risorse confluite nel fondo negoziale, mentre la gestione, nel rispetto della politica d’investimento del fondo pensione chiuso, è affidato a soggetti privati e specializzati che sono detti gestori e che possono essere rappresentati da banche, da società di gestione del risparmio e da compagnie di assicurazione.
L’esempio di Cometa, il fondo pensione metalmeccanici
Per esempio, il Fondo Cometa per la previdenza complementare dei lavoratori del settore metalmeccanico è con adesione libera e volontaria. Il che significa che i lavoratori del comparto possono aderire come possono, invece, continuare a mantenere il proprio trattamento di fine rapporto in azienda. Il lavoratore che aderisce a Cometa avrà la propria posizione previdenziale personale e individuale dove andranno a confluire tutti i contributi versati a suo nome.
Chi vigila sui fondi pensione chiusi o negoziali?
In Italia un fondo pensione chiuso o negoziale deve essere iscritto ad apposito Albo, quello relativo proprio ai fondi pensione. L’attività di ogni fondo pensione chiuso è disciplinata da un apposito statuto, mentre a vigilare sull’operato è la COVIP, ovverosia la Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione.
Quali prestazioni offrono i fondi pensione chiusi o negoziali
In base allo statuto, al momento della maturazione dei requisiti di pensione obbligatoria, il lavoratore potrà scegliere tra una rendita o tra la prestazione in capitale. Così come può essere previsto pure l’accesso alla RITA, sigla che sta per Rendita Integrativa Temporanea Anticipata. Prima del pensionamento, invece, chi aderisce ai fondi pensione, e comunque sempre nel rispetto dello statuto, può chiedere delle anticipazioni oppure il riscatto parziale o totale della propria posizione previdenziale individuale maturata.