E’ tempo di Bonus ed in questa sciagurata annata 2020/21 è sempre tempo anche di decreti, in un paese che è in costante balìa di cambiamenti e di incertezze. E dovrebbe essere soprattutto tempo di sostegni, per molte categorie che iniziano sempre più ad annaspare in un clima di crisi economica, psicologica, epidemica e sociale. Se non addirittura a cessare attività, in molti casi. Quindi andiamo, in tal proposito, a scoprire il Bonus decreto sostegni da chi ed entro quando dovrà essere presentato.
Bonus decreto sostegni: chi potrà beneficiarne
Il bonus decreto sostegni, una piccola speranza di ossigeno per molte attività, potrà essere applicato a coloro che sono possessori di partita IVA, attivata entro la data del 23 marzo 2021. Ovviamente, dovranno svolgere attività di impresa ed/od di lavoro autonomo, o siano essi titolari di un reddito agrario e che abbiano residenza in Italia.
Anche i liberi professionisti, non rappresentanti enti commerciali, potranno usufruire di richiesta del Bonus decreto sostegni, ed anche enti religiosi correlati civilmente ad attività commerciali. Non sono ammessi invece i soggetti che hanno cessato la partita IVA prima della data del 23 marzo 2021.
Sono inoltre esclusi dalla possibilità di presentare domanda, gli enti pubblici, coloro che svolgono attività di intermediazione finanziaria e le società di partecipazione.
Quando scade il termine per presentare domanda per il Bonus decreto sostegni?
Le domande per ottenere tale beneficio, saranno accettate a partire dal 30 marzo del 2021 (cioè, a breve) ed avranno scadenza il prossimo 28 maggio 2021. Ma, prima di presentare domanda per ottenere il tanto ambito bonus, bisognerà accertarsi di ben due criteri importanti, per poterne ottenere beneficio.
Uno dei due requisiti consiste nell’aver conseguito nell’anno 2019 ricavi o compensi non superiori a 10 milioni di euro. Ovvero farà fede il modello della dichiarazione dei redditi del 2020. Mentre, nel caso delle società con un periodo d’imposta che non coincida con l’anno solare, occorrerà tenere riferimento del periodo d’imposta precedente a quello in corso al 23 marzo 2021.
L’altro requisito da tenere conto, prima di presentare domanda per il bonus decreto sostegni è verificare che l’ammontare medio del fatturato mensile e del corrispettivo del 2020 sia inferiore del 30% almeno, rispetto all’ammontare medio dell’anno 2019. Una particolarità che, invece non sarà necessaria per coloro che hanno aperto la partita IVA nel gennaio 2019.
Come si calcola l’ammontare del contributo del Bonus decreto sostegni?
E veniamo, dunque, a ciò che potrebbe attendere ai “fortunati vincitori” di questa boccata d’aria tanto ambita. Il calcolo di ciò che vi spetta, sempre ammesso che tra una trafila e l’altra, tra un requisito e l’altro, avrete la fortuna che il Bonus vi spetti, è presto fatto. Bisognerà applicare una diversa percentuale alla differenza generata tra l’importo della media mensile dell’ anno 2020 e quella del fatturato media mensile dell’annata 2019.
- Avrete, quindi il 20% qualora i ricavi del 2019 superino 5.000.000 di euro, ma non superino l’importo di 10.000.000 di euro.
- il 30% se ricavi e compensi del 2019 superano 1.000.000 di euro ma non l’importo di 5.000.000 di euro.
- il 40% nel caso in cui i ricavi e i compensi del 2019 superino i 400.000 euro ma non superino l’importo di 1.000.000 di euro.
- il 50% se i ricavi sempre del 2019 dovessero superare la somma di 100.000 euro ma non superano gli importi di 400.000 euro.
- Infine, il 60% se i ricavi e i compensi del 2019 sono inferiori o pari alla somma di 100.000 euro.
L’importo massimo del contributo che si potrà ricavare dal tanto ambito bonus decreto sostegni, sarà in ogni caso di 150.000 euro. Inoltre, è bene sapere come inviare domanda, dopo aver fatto le considerazioni e i calcoli del caso. La domanda di contributo per ottenere (o tentare di ottenere) il Bonus decreto sostegni dovrà essere inviata all’Agenzia delle Entrate tramite i canali telematici dell’Agenzia o mediante la piattaforma web messa a punto dal partner tecnologico Sogei. O avvalendosi degli intermediari delegati a ciò, per poi avere accesso alla procedura, con le proprie credenziali Spid, Cie o Cns oppure Entratel dell’Agenzia.
Dopodiché, non vi resterà che incrociare le dita e, sperando nella non lentezza della burocrazia, attendere l’esito, attraverso mandato di pagamento, comunicato nella sezione “fatture e corrispettivi” del sito della agenzia delle entrate. Una volta tanto, ricevere notifica dall’ agenzia dell’entrate potrà essere cosa lieta.