In Italia le aziende con certificazione Bio sono ormai 60mila, e di queste ben 24mila, che rappresentano il 40% del totale, sono state accreditate dal sistema di certificazione nazionale negli ultimi tre anni.
Per la precisione, le imprese in possesso del bollino Bio erano, a inizio dicembre, 59.461.
Il 55,8% si trova nelle regioni del Sud, mentre al Nord sono il 23,4% e nel Centro Italia sono il 20,8%.
Più della metà (il 56%) delle imprese certificate si concentra in sole cinque regioni con la Sicilia in testa (15,9), seguita dalla Calabria (13,4), dalla Puglia (11,6), dalla Toscana e dall’Emilia Romagna (7,7).
Il biologico, in controtendenza con l’agricoltura tradizionale, dimostra di godere di buona salute e di essere in costante crescita, anche quando si tratta di aziende di piccole dimensioni che, grazie all’applicazione dell’agricoltura biodinamica riscuotono sul mercato un soddisfacente successo.
Tra le aziende bio, l’81% opera nel settore agricolo e il 7% nel commercio.
Le aziende che svolgono esclusivamente produzione Bio sono 44.482, pari al 75% delle certificate e di esse una su tre ha sede in due sole regioni del Mezzogiorno: Calabria o Sicilia. Approfondendo l’analisi delle imprese Bio per forma giuridica, l’11% (6.490) è costituito da società di capitale. Di queste, oltre il 90% è una pmi con un volume d’affari uguale o inferiore ai 50 milioni di euro. Più della metà (il 55,2%) rientra nella definizione di micro impresa e la metà ha un capitale sociale inferiore ai 50mila euro.
L’agricoltura biologica è disciplinata a livello comunitario dal Regolamento CE 834/2007 e dai successivi regolamenti di applicazione relativi alla produzione biologica e all’etichettatura per le seguenti categorie di prodotti:
- prodotti agricoli vivi o non trasformati;
- prodotti agricoli trasformati destinati a essere usati come alimenti;
mangimi; - materiale da propagazione vegetativa e sementi per la coltivazione.
Vera MORETTI