Sono 52 le imprese solidali italiane che hanno partecipato alla prima edizione della ricerca effettuata da Dynamo Academy in collaborazione con il Sustainability Lab della Sda Bocconi, il Cecp e la Newman’s Own Foundation e il valore complessivo del loro corporate giving è di 153,49 milioni di euro, su un totale che in Italia è stimato a 460 milioni.
Si tratta, per il 90%, di donazioni in denaro e, in media, queste imprese hanno effettuato 86 donazioni e sostenuto 58 organizzazioni.
Il giving aggregato rappresenta lo 0,12% del fatturato complessivo delle imprese del campione e il 2,2% dell’utile ante imposte: percentuali che sono in linea con i trend internazionali.
La maggioranza di queste imprese ha inoltre confermato di continuare la propria erogazione o addirittura di incrementarla, rispetto agli impegni già assunti nel 2016.
Aumenti di budget superiori al 25% sono previsti solo dal 3% delle imprese, ma circa un quarto delle aziende ha intenzione di incrementare le risorse messe a disposizione in una percentuale compresa tra il 2 e il 25%. Impegno stabile per il 39% di esse.
Ma le intenzioni delle imprese non si esauriscono nell’elargizione di denaro, poiché spesso di accompagnano ad attività di volontariato aziendale che coinvolgono anche i propri dipendenti, i quali in media partecipano nel 31,6% dei casi. Il 69% delle ore di volontariato riguarda l’erogazione di servizi pro-bono.
I programmi di matching gift sono stati offerti da 4 imprese su 10. Le imprese continuano a rivestire un ruolo centrale nell’ideazione e nell’implementazione di iniziative legate a questa formula, proponendo nel 43% dei casi campagne year-round. Lo scorso anno, iniziative di matching gift hanno riguardato in particolare progetti rivolti agli eventi catastrofici che si sono registrati in Italia nel 2016.
Lo strumento del philanthropic leverage ha invece una portata ancora limitata, comparabile a quella delle erogazioni di beni e servizi.
Il 33% delle imprese considerate ha erogato contributi filantropici attraverso una fondazione di impresa. Le fondazioni corporate hanno gestito in autonomia il 37% dei progetti filantropici, rivolti al 19% dei beneficiari complessivi. Pur rappresentando soltanto il 16% del giving totale erogato, le fondazioni d’impresa mostrano un approccio alla filantropia molto più focalizzato rispetto all’attività svolta direttamente dalle imprese, e rappresentano un potenziale importante che in Italia non è ancora pienamente valorizzato.
Un aspetto rilevante di questa ricerca riguarda l’andamento del fatturato. Anche di fronte a performance aziendali più basse, infatti, nessuna impresa ha mai pensato di abbassare o cessare il suo contributo.
Per quanto riguarda i settori verso cui sono rivolte le attività filantropiche, ci sono quelli della cultura e delle attività ricreative (28,19% del giving totale), seguiti dagli ambiti dell’assistenza sociale e protezione civile (14,49%) e i progetti attivati a seguito di emergenza e catastrofi (11,32%).
I criteri più utilizzati dalle aziende per la scelta dei progetti supportati sono la territorialità, la coerenza con le strategie corporate, l’affidabilità dei partner.
Nel 21% dei casi, le imprese sono state coinvolte in progetti filantropici internazionali, cui hanno destinato il 30% delle erogazioni in denaro elargite.
Vera MORETTI