Conciliare lavoro e famiglia, specialmente con figli piccoli, non è facile per le donne italiane, che, infatti, spesso rinunciano al lavoro perché strette in una morsa di responsabilità e sensi di colpa impossibili da gestire.
I dati, in questo senso, parlano chiaro: l’Italia, pur disponendo di donne tra le più intraprendenti d’Europa, si trova tra gli ultimi posti nell’Ue per l’occupazione delle donne con figli. Si tratta di un risultato ottenuto da un’indagine condotta dall’Osservatorio sull’imprenditoria femminile realizzato da Confartigianato presentato in occasione della Convention di Donne Impresa Confartigianato che si è svolta a Roma il 20 e 21 novembre.
Le notizie positive riguardano le donne che svolgono attività indipendenti, che sono 1.661.000, e che rappresentano in Europa un vero e proprio primato, poiché nel Regno Unito si fermano a quota 1.641.300 e la Germania ne registra 1.469.000.
Si tratta di 181.842 titolari di imprese artigiane, il cui numero è aumentato del 2,5% negli ultimi 10 anni. Insieme a socie e collaboratrici costituiscono un piccolo esercito di 354.882 donne, con una presenza prevalente in Lombardia (66.932), seguita da Emilia Romagna (37.343), Veneto (37.228), Piemonte (32.617), Toscana (31.430). La classifica provinciale vede in testa Milano, con 17.967 titolari artigiane. Secondo posto per Torino (16.186), seguita da Roma (15.012).
L’indagine svolta da Confartigianato ha tenuto conto anche dei costi e della qualità dei servizi per la famiglia proposti dagli enti locali ma solamente il 57,3% dei Comuni italiani offre asili nido e servizi integrativi all’infanzia e che, dove sono presenti, l’affluenza rimane piuttosto bassa. Infatti, a livello nazionale solo il 12,9% dei bambini al di sotto dei 3 anni ha frequentato queste strutture, per un costo medio di 1.649 euro annui per famiglia, che è anche la spesa che incide maggiormente sulla spesa complessiva delle famiglie per tributi e servizi locali.
Proprio questa situazione pesa sull’occupazione femminile, a causa della difficoltà di conciliare lavoro e famiglia. Se infatti, il tasso di occupazione delle donne senza figli e del 56,9%, quello delle donne con figli è del 53,2%, ma la discrepanza si allarga se si considerano le donne di età compresa tra 25 e 49 anni: in media il tasso di occupazione per quelle senza figli è del 70,4%, mentre precipita al 56,7% per quelle con figli. Percentuali che fanno dell’Italia il fanalino di coda in Europa dove il tasso medio di occupazione delle madri lavoratrici tocca il 71,3% e addirittura in Svezia arriva al tasso record dell’87,4%.
Daniela Rader, presidente di Donne Impresa Confartigianato, ha dichiarato in proposito: “Il nostro welfare pubblico non aiuta le donne a coniugare il lavoro e la cura della famiglia. Per colmare queste carenze, Confartigianato ha lanciato il progetto per un nuovo welfare ispirato alla sussidiarietà e che fa leva sull’innovazione digitale con piattaforme dove si incontrano domanda e offerta di servizi utili a semplificare la vita delle madri che lavorano”.
Vera MORETTI