Saldo positivo per le imprese artigiane calabresi

In Calabria nel secondo trimestre 2017 il saldo tra iscrizioni e cessazioni di imprese artigiane si è chiuso in positivo di 203 imprese, grazie a 507 nuove iscrizioni e 304 cessazioni di attività, come ha confermato l’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Crotone.

Nonostante questo, i dati delle iscrizioni sono peggiorati rispetto allo stesso periodo del 2016, ma sono diminuite anche le cessazioni, da qui i dati con segno positivo. Nello specifico, si tratta di un tasso di natalità dell’1,53% e di mortalità dello 0,91%.

Alfio Pugliese, presidente della Camera di Commercio di Crotone, ha dichiarato: “Anche con riferimento al sistema delle imprese artigiane la nostra regione fa registrare tassi di sviluppo positivi. Come registrato per le imprese nel complesso, anche per le artigiane si rileva un numero di nascite di nuove imprese nel trimestre inferiore rispetto allo stesso periodo del precedente anno e, al contempo una forte diminuzione del numero delle cessazioni. Il saldo positivo attesta un allentarsi della morsa della congiuntura negativa. La piccola sofferenza registrata nella sola provincia di Crotone attesta la necessità di sostenere le imprese della provincia, minate da condizioni infrastrutturali negative del territorio che influiscono in maniera pesante sull’economia nel complesso e sulla competitività dei singoli”.

Per quanto riguarda le forme giuridiche, il saldo positivo appartiene alle ditte individuali, aumentate di 121 unità, facendo registrare un tasso di crescita pari allo 0,44%, ed alle società di capitali (+95 unità, ed un tasso di sviluppo positivo pari al 7,69%); a seguire cooperative e consorzi, che presentano un saldo pari ad un’unità ed un tasso di sviluppo dello 0,72%.
Unico saldo negativo si registra con le società di persone che con 14 imprese in meno rispetto alla precedente rilevazione, determinano un tasso di crescita pari al -0,34%.

Le migliori performance arrivano dalle imprese artigiane di Catanzaro (0,82%), di Reggio Calabria (0,68%) e di Cosenza (0,66%) e Vibo Valentia (0,59%). Quella di Crotone è l’unica provincia che registra un tasso di sviluppo negativo (-0,27%).
Poco meno del 65% delle imprese artigiane regionali hanno sede nelle province di Cosenza (35,4%) e Reggio Calabria (29,2%); il 19% delle imprese artigiane sono dislocate in provincia di Catanzaro; a seguire con l’8,8% la provincia di Crotone e con il 7,7% la provincia di Vibo Valentia.

Relativamente alla forma giuridica, le attività imprenditoriali artigiane rimangono rappresentate prevalentemente da ditte individuali, che rappresentano ben l’ 83,6% del tessuto imprenditoriale dell’intera Calabria. A seguire, le società di persone (12,1% del totale delle imprese); le società di capitali (3,7% del totale). Più contenuta invece è la percentuale delle altre forme giuridiche, sostanzialmente società cooperative e consorzi, che rappresentano solo lo 0,4% del tessuto imprenditoriale regionale.

I settori che godono di miglior salute sono: altre attività di servizi (+56 aziende); a Imprese edili (+46); imprese commerciali (+17); Attività manifatturiere (+14); imprese di Noleggio, agenzie di viaggio, servizi (+13); attività professionali, scientifiche e tecniche (+11); imprese del sistema turistico ricettivo (+7); imprese di Trasporto e magazzinaggio (+4 unità).
L’unico saldo negativo, seppure minimo, si registra tra le imprese afferenti al comparto Istruzione, che registrano un saldo negativo di un’unità.

Vera MORETTI