Il 2016 ha registrato cifre incoraggianti relative al Prodotto interno lordo, e non solo, questa volta, grazie alle performance del Nord, ma, al contrario, con un forte contributo del Sud, dove l’aumento del Pil, rispetto all’anno precedente, è dello 0,9%, mentre nel Nord ovest e nel Centro è leggermente inferiore, pari rispettivamente a 0,8 e 0,7%. Solo il Nord est ha saputo fare meglio, raggiungendo +1,2%.
Questi dati, resi noti da Istat, rappresentano una forte ripresa del meridione, che già nel 2015 aveva cominciato a dare segnali incoraggianti, concludendo l’anno in positivo.
Ma non è solo il Sud a volare, perché da considerare è il risultato in netto rialzo del Nord Est.
Queste percentuali si sono fatte sentire anche a livello di occupazione, visto che, considerando il territorio, la zona nord orientale si trova in vetta, mentre in sofferenza sono sicuramente le regioni centrali, dove il mercato del lavoro registra un aumento ma pari a meno della metà rispetto alla media nazionale.
L’occupazione in Italia è cresciuta, nel 2016, dell’1,3%, con l’aumento maggiore nel Nord-est (+1,8%), seguito dal Mezzogiorno (+1,6%). Nelle regioni del Centro invece la crescita non va oltre lo 0,6%.
Ovviamente, la crescita dell’occupazione ha influito sull’andamento del Pil a livello territoriale: anche in questo caso, il Nord Est rimane in vetta e il Centro in difficoltà, poiché è proprio in questa zona che il mercato del lavoro registra un aumento ma che non raggiunge neppure la metà della media nazionale.
Si legge da una nota Istat: “L’occupazione (misurata in termini di numero di occupati) è cresciuta, nel 2016, dell’1,3%. L’aumento maggiore si osserva nelle regioni del Nord-est (+1,8%), seguite da quelle del Mezzogiorno (+1,6%) e del Nord-ovest (+1,0%). Nelle regioni del Centro la crescita è inferiore alla media e risulta pari allo 0,6%”.
Vera MORETTI