Sono in arrivo, dal Ministero dello Sviluppo Economico, nuovi finanziamenti per le imprese, da investire nella ricerca e nello sviluppo, per un totale di 206 milioni di euro.
Si tratta di un investimento importante che prevede la formazione di accordi per l’innovazione tra imprese, centri di ricerca e amministrazione pubblica, a sostegno di progetti che abbiano un forte e rilevante impatto tecnologico.
Il contributo arriva direttamente dal Ministero, con il 20% dei costi ammissibili, in una quota equivalente di Regioni o Province autonome e in un finanziamento agevolato per un altro 20%. Sono ammesse imprese di qualsiasi dimensione, che abbiano almeno due bilanci approvati, purché appartengano ad uno di questi settori: industriali, di trasporto, agro-industriali, attività ausiliarie alle precedenti, centri di ricerca.
Si possono presentare anche progetti congiunti, per un massimo di cinque, che derivino da un contratto di rete o da altre forme di collaborazione.
Il contratto di rete o le altre formule devono configurare una concreta collaborazione stabile e coerente rispetto alla realizzazione del progetto proposto. In particolare:
- suddivisione delle competenze, dei costi e delle spese a carico di ciascun partecipante;
- definizione degli aspetti relativi alla proprietà, all’utilizzo e alla diffusione dei risultati del progetto di ricerca e sviluppo;
- individuazione del soggetto capofila, che agisce in veste di mandatario dei partecipanti, attraverso il conferimento, con atto pubblico o scrittura privata autenticata, di un mandato collettivo con rappresentanza per tutti i rapporti con il Ministero.
I progetti, per essere ammessi, devono prevedere attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, inoltre devono trovarsi su territorio nazionale ed essere finalizzati alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di quelli esistenti, tramite lo sviluppo delle tecnologie identificate dal Programma quadro dell’Unione europea per la ricerca e l’innovazione 2014–2020 Horizon 2020.
Il progetto dura al massimo 36 mesi, per un investimento minimo di 5 milioni di euro, e un massimo di 40 milioni.
Per definire l’accordo per l’innovazione, i soggetti proponenti presentano al ministero una proposta progettuale, che deve contenere i seguenti elementi: denominazione e dimensione di ciascun soggetto proponente, descrizione del profilo aziendale, piano strategico industriale aggiornato, descrizione di ciascun progetto, con indicazione di obiettivi, date di inizio e fine, unità produttive coinvolte e costi previsti, tipologia e importo dell’aiuto richiesto per la realizzazione di ciascun progetto.
Il Ministero poi fa le sue valutazioni, consulta le Regioni per verificare la disponibilità al cofinanziamento dei progetti e da infine partire l’accordo per l’innovazione, nel quale sono specificati:
- finalità dell’Accordo;
- amministrazioni che intendono cofinanziare l’iniziativa proposta;
- imprese: bisogna indicare per ciascuna di esse gli impegni in merito all’attuazione dell’Accordo;
- i progetti di ricerca e sviluppo: bisogna indicare costi previsti, quadro finanziario, misura e forma delle agevolazioni in relazione a ciascun progetto di ricerca e sviluppo, termini per la presentazione dei progetti e per la realizzazione dell’Accordo, modalità di versamento delle risorse delle regioni, delle province autonome e delle altre amministrazioni,
l’istituzione di un Comitato tecnico per l’attuazione, il coordinamento e il monitoraggio degli interventi.
Vera MORETTI