Il Ministero dell’Economia ha reso noto che nel mese di febbraio sono state aperte 49.412 partite Iva, che rappresentano un dato in calo rispetto allo stesso mese dell’anno precedente del 4,8%.
Tra queste, il 70% è stato aperto da persone fisiche, il 24% da società di capitali e il 5,1% da società di persone. Non residenti e altre forme giuridiche sono pari allo 0,8%.
La flessione maggiore riguarda le società di persone (-14,5%) e per le persone fisiche (-5,7%) mentre risultano stabili gli avviamenti di società di capitali (-0,1%).
Riguardo alla ripartizione territoriale, circa il 43% delle nuove partite Iva si trova al Nord, il 22,2% al Centro e il 34,5% al Sud ed Isole.
I maggiori incrementi sono stati registrati in Basilicata (+52,8%), seguita, seppur con aumenti molto più esigui, da Calabria (+4%) e Sardegna (+1%); tutte le altre Regioni presentano diminuzioni, in particolare le Marche (-13,1%), la Provincia autonoma di Bolzano (-11,4%) e l’Abruzzo (-10,9%).
Da una comunicazione del Mef: “Sostanzialmente stabili guardando le fasce di età, le nuove aperture da parte degli under 35, mentre mostra un lieve aumento la quota femminile (il 37,5% delle aperture di febbraio). Il commercio continua a registrare il maggior numero di aperture di partite Iva (20,6% del totale), seguito dalle attività professionali (16,4%) e dall’agricoltura (10,9%). Rispetto al mese di febbraio dello scorso anno, tra i settori principali si registra un incremento delle nuove aperture nel comparto della sanità (+7,4%), delle attività professionali (+7%) e dell’istruzione (+5,1%), mentre il commercio (-15,4%), alloggio e ristorazione (-9,4%) e i servizi alle imprese (-8,1%) registrano i cali di avviamenti più vistosi. Il 37,4% delle nuove aperture (18.490 soggetti) ha aderito al regime forfettario, con un aumento dell’1,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”.
Vera MORETTI