Italia ancora in ritardo per i pagamenti delle PA

L’Italia è ancora in affanno per quanto riguarda i debiti della Pubblica Amministrazione nei confronti di imprese per beni e servizi.
Rispetto agli altri paesi europei, infatti, il debito commerciale è pari al 3% del PIL, il più elevato di tutti i paesi dell’Unione Europea, tanto da essere il doppio rispetto alla media dell’Eurozona, che raggiunge l’1,5%, e più del doppio rispetto all’1,3% del PIL della Spagna e all’1,2% di Francia e Germania.
Il primato dell’Italia si conferma nonostante il peso dei debiti commerciali sia in diminuzione negli ultimi tre anni, scendendo di 1 punto rispetto al 4,0% del PIL registrato nel 2012.

Ciò emerge dal Documento di Economia e Finanza 2017, dove, nel volume dedicato al Piano Nazionale delle Riforme, si evidenzia che a fronte di 27,3 milioni di fatture ricevute e non respinte dalle oltre 22.000 pubbliche amministrazioni registrate sulla Piattaforma per i crediti commerciali, sono stati acquisiti i dati dei pagamenti per solo 15,4 milioni di fatture: a distanza di cinque anni dall’avvio delle politiche di accelerazione dei pagamenti della PA mancano i dati sui pagamenti per 11,9 milioni di fatture, pari al 43,6% del totale.

Per quanto riguarda i tempi medi di pagamento per saldare, in tutto o in parte, il 56,4% delle fatture per le quali sono stati acquisiti i dati dei pagamenti, sono stati pari a 50 giorni, tempo medio ponderato con gli importi, anche se ci potrebbero essere tempi più critici, considerando che sono state prese in esame le PA più virtuose.

Questo ritardo si verifica nonostante tutte le imprese fornitrici emettano fatture elettroniche nei confronti della Amministrazioni pubbliche.
In Italia, la quota di imprese che emette fatture elettroniche è del 30,3%, percentuale superiore alla media di ben 12,5 punti, che infatti si attesta a 17,8%. La quota dell’Italia sopravanza il 25% della Spagna ed è doppia rispetto al 15,6% della Germania e del 14,9% della Francia.

Vera MORETTI