Nella nota mensile sull’andamento dell’economia italiana emanata da Istat, emerge che l’andamento dell’attività economica è in segno positivo, così come sono in aumento la profittabilità delle imprese e di intensificazione dell’attività di investimento.
Anche se si tratta di un aumento moderato, anche i consumi delle famiglie sono in crescita, poiché sembra che la propensione al risparmio si sia leggermente allentata. Ma la fiducia dei consumatori migliora, quindi questo può far ben sperare nel futuro.
Nello specifico, nel quarto trimestre 2016 i consumi delle famiglie italiane sono aumentati dello 0,5% rispetto al trimestre precedente, in presenza di una diminuzione del reddito disponibile (-0,6%) e del potere di acquisto delle famiglie consumatrici (-0,9%). La crescita dei consumi è stata quindi sostenuta da una netta flessione della propensione al risparmio.
A gennaio il volume delle vendite al dettaglio ha registrato un incremento dell’1,1%, determinato da una dinamica positiva sia per i beni alimentari (+1,9%) sia per i beni non alimentari (+0,8%), anche se nella media del trimestre novembre-gennaio il volume è risultato in diminuzione dello 0,2%.
A febbraio il livello dell’occupazione si è mantenuto sui livelli del mese precedente, confermando la pausa del processo di crescita.
L’andamento dell’occupazione è la sintesi tra la crescita dei dipendenti a carattere temporaneo (+0,9%), la diminuzione di quelli a tempo indeterminato (-0,1%) e la stazionarietà degli occupati indipendenti. Il tasso di disoccupazione si è contratto (tre decimi di punto), attestandosi all’11,5%.
Sono diminuite le persone in cerca di occupazione (-2,7%), ma sono cresciuti gli inattivi (+0,4%). Nonostante ciò, le prospettive di occupazione rimangono positive.
Dalla nota Istat: “A marzo le aspettative degli imprenditori sulle tendenze dell’occupazione per i successivi tre mesi mostrano un complessivo miglioramento in tutti i settori ad eccezione delle costruzioni. Prosegue la fase di moderazione salariale. A febbraio gli incrementi delle retribuzioni contrattuali pro capite sono risultati limitati (+0,4% rispetto a febbraio 2016). Le aspettative per il breve termine, sui prezzi sebbene orientate al rialzo, manifestano ancora cautela. La fissazione dei listini delle imprese manifatturiere che producono beni per il consumo finale appaiono condizionate dagli sviluppi attesi del quadro economico, con intenzioni di rialzo in leggero recupero ma ancora circoscritte. Le aspettative dei consumatori segnalano prospettive di una maggiore inflazione, con un aumento di quanti si aspettano nei prossimi dodici mesi incrementi più o meno sostenuti per i prezzi al consumo”.
Vera MORETTI