L’eliminazione definitiva dei voucher è stata accolta con pareri molto contrastanti tra loro, ma, per la maggior parte di coloro che hanno voluto esprimere la loro opinione, si tratta di un grave errore, che rischia di danneggiare il dinamismo d’impresa e la flessibilità del lavoro.
L’errore sta nel chiudere definitivamente le porte, ad esempio, ai mini-jobs, ai quali generalmente si ricorre nei periodi di picchi di attività. In questi casi, cosa fanno le imprese, soprattutto quando si tratta di pmi? Assumono, a tempo determinato, nuove risorse, che nella maggior parte dei casi sono giovani pieni di entusiasmo in cerca delle prime esperienze lavorative, che vengono retribuiti regolarmente ricorrendo ai voucher.
Questi buoni, dunque, servivano per regolarizzare posizioni altrimenti equivoche, che altrimenti rimarrebbero nel limbo del lavoro nero, dunque impossibile da inserire nei propri curriculum.
In particolare, si ricorreva ai voucher per i lavori stagionali, soprattutto in ambito turistico, e infatti la loro cancellazione porterà alle imprese del settore, già sfavoriti dalla crisi economica degli ultimi anni, una serie di problematiche e danni al momento impossibili da calcolare.
Considerando, però, che il turismo rappresenta, per l’Italia, una risorsa inestimabile e che, proprio per la sua flessibilità e variabilità, ha nel dinamismo una delle sue caratteristiche principali, è facile prevedere che i prossimi mesi saranno piuttosto complicati.
Ma, voucher o no, il lavoro occasionale continuerà necessariamente ad esistere, ma verrà sottoposto alla vigilanza di enti bilaterali per evitare problematiche ed ulteriori polemiche, anche se ad oggi si tratta di una proposta solo teorica.
Vedremo presto cosa accadrà.
Vera MORETTI