Incontro tra il CNN e il Ministro della Giustizia

Lo scorso 2 febbraio si è tenuto, a Roma, l’incontro voluto dal Consiglio Nazionale del Notariato in presenza di Andrea Orlando, Ministero della Giustizia, insieme ai neo notai vincitori del concorso bandito nel 2013 e nel 2014, che stanno già prestando esercizio ma in attesa di nomina. A loro, si aggiungeranno presto coloro che hanno sostenuto le prove scritte lo scorso autunno, per un totale di 950 nuove sedi notarili.

Tra i vincitori degli ultimi concorsi, la media è di 35 anni e ormai per il 50% si tratta di donne, ma è una percentuale destinata ad aumentare. Il 34%, invece, ha meno di 5 anni di anzianità.

L’incontro con i neo notai, i 92 presidenti dei Consigli dei distretti in cui saranno dislocate le loro sedi, i Presidenti dei comitati regionali e delle principali associazioni di categoria è stata l’occasione per un confronto volto a fornire le chiavi di accesso allo svolgimento della pubblica funzione sia dal punto di vista organizzativo e deontologico, sia sotto il profilo della declinazione dei valori di cui la figura del notaio è garanzia.

A questo proposito, Salvatore Lombardo, Presidente del Consiglio Nazionale del Notariato, ha dichiarato: “E’ in atto un importante turnover della categoria: nel giro di poco tempo entreranno in servizio circa 1000 neo notai. Le nuove leve devono assumere piena consapevolezza del proprio ruolo pubblico. Essere notaio – pubblico ufficiale significa essere super partes: garantire la certezza dei diritti, nel rispetto della legalità, e tutelare i contraenti più deboli nei confronti delle controparti più forti, eliminando le asimmetrie informative. Nonostante l’evoluzione della società l’esigenza di certezza del diritto rimane la stessa. Il notariato negli ultimi 10 anni ha lavorato per offrire soluzioni sempre più avanzate sotto il profilo giuridico, anticipando a volte il legislatore, ed efficienti sotto il profilo tecnologico, indirizzando l’attività nella direzione della sua completa digitalizzazione e migliorando contemporaneamente la posizione dell’Italia nelle classifiche della competitività mondiale, come riconosciuto dalla stessa World Bank nel cd. rapporto Doing Business”.

Vera MORETTI