Il Tribunale Unificato dei Brevetti porterà vantaggi per le imprese grazie ai minori costi, l’80% in meno di adesso per difendere la propria innovazione nei confronti di tutti i Paesi europei. Ma anche minori procedure: un solo brevetto unitario (da presentare in inglese, francese o tedesco), rispetto a più marchi da depositare in ogni Paese europeo con la lingua di quel Paese.
È quanto è emerso nei giorni scorsi a Milano quando Mise – Direzione Generale per la lotta alla contraffazione -, Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM) hanno promosso il punto sul Tribunale Unificato dei Brevetti.
Si va verso la nascita della nuova Corte sovranazionale specializzata nelle cause brevettuali che coinvolgono brevetti europei o unitari. Un brevetto “con effetto unitario” tutelerà verso tutti i Paesi. Il sistema informatico sarà pronto per il 2017, le scelte dei Paesi europei determineranno l’effettivo avvio.
Un avvio che all’inizio sarà graduale. Sarà di sette anni il periodo di applicazione provvisoria, in cui l’impresa potrà richiedere l’opt out dal Tribunale Unificato e scegliere che il proprio Brevetto Europeo rimanga soggetto alla giurisdizione nazionale nei singoli Stati membri Ue, come accade oggi.
Per quanto riguarda i brevetti in Italia, la Lombardia è a regione leader: sono oltre 4 mila le domande di brevetto pubblicate da EPO (European Patent Office) in quattro anni, il 29% del totale nazionale, una media di circa mille brevetti l’anno, uno ogni 10mila abitanti.
Meccanica e trasporti, chimica e ambiente sono i settori in cui la regione brevetta di più e che pesano sul totale italiano rispettivamente il 40% e il 20%. Nel 2014 la sola Milano ha depositato in Europa 365 brevetti, in media uno al giorno.