Le problematiche che ruotano attorno al mondo del condominio e dell’amministrazione condominiale sono sempre molto “calde” e sentite tra i professionisti. Lo testimonia il convegno, organizzato da RevCond in collaborazione con l’ente di formazione Prima Rete, “Lo stato dell’arte di una professione: il Revisore Condominiale”, che si è svolto a Milano lo scorso 28 ottobre e che ha visto relatori i maggiori stakeholder del settore del condominio, tra cui anche l’Avi, l’Associazione Professionale Esperti Visuristi Italiani.
“L’Esperto Visurista è una professione presente da decenni, ma ancora oggi nuova per il mercato – ha dichiarato nell’occasione Mario Bulgheroni, presidente dell’Avi -. Questo perché fino a qualche anno fa il nostro lavoro si incrociava esclusivamente con quello dei notai che ci davano l’incarico di ispezionare, presso i pubblici uffici immobiliari, i diritti reali degli stabili dei proprietari, intesi sia come persone fisiche che giuridiche. Poi ai notai si sono aggiunti i legali, gli amministratori di condominio, i tribunali in qualità di ausiliari dei giudici, le banche, i comuni, le società di recupero crediti, le imprese, i consulenti tecnici d’ufficio e non ultimi i privati cittadini che chiedono, e necessitano sempre più, di essere tutelati quando si ha a che fare con la titolarità di un bene”.
“La sinergia con l’universo che ruota intorno alle professioni condominiali è fondamentale proprio per questo, ovvero cercare di fare chiarezza sulle azioni da compiere ed eliminare un modus operandi che assolutamente non va – ha osservato Bulgheroni, che è anche Vice Presidente di Confassociazioni con delega a Diritto, Patrimonio e Territorio -. È questo il nostro valore aggiunto. Da condividere con un revisore condominiale. O con un amministratore di condominio. Nell’ipotesi di un condomino moroso, ad esempio, l’esperto visurista è in grado di fornire con esattezza la situazione patrimoniale del soggetto. Poi può verificare se tale situazione ha la giusta capienza economica per procedere con gli atti cautelativi, affidati, successivamente, al legale per l’attività di recupero del credito”.
“In sintesi – ha proseguito Bulgheroni -, il visurista, fatte preventivamente le opportune visure, assiste l’amministratore e il legale in tutti gli adempimenti cautelativi – iscrivere un’ipoteca, trascrivere il pignoramento e fornire l’ispezione ipocatastale ventennale propedeutica alla certificazione ex art. 567 a corredo di un’eventuale istanza di vendita”.
“Questa chiarezza, questa linearità, è possibile perché la nostra è un’attività non improvvisata, ma legata ad una forte esperienza e maturata competenza – ha concluso il presidente Avi -. Anni e anni di lavoro, applicazione, passione. Da qui il nostro intento come Associazione di fare quanto possibile per il riconoscimento della nostra professione. E i risultati, tra l’altro ottimi, sono sotto gli occhi di tutti: l’iscrizione nell’elenco del ministero dello Sviluppo Economico, il riconoscimento del ministero della Giustizia di concerto con il ministero per gli Affari Europei, l’obbligo di avere un’assicurazione professionale, il percorso per varare una norma UNI dedicata a noi, la costituzione di un corso di alta formazione universitaria utile a insegnare questo lavoro a chiunque lo desideri. Non dimentichiamo che fino ad oggi per diventare visurista si poteva solo fare pratica presso uno studio. Oggi alla passione e alla pratica si unisce lo studio, la certificazione, la professionalità. Ingredienti forti per essere vincenti sul mercato”.