Nel primo semestre del 2016 i canoni di affitto delle grandi città sono cresciuti: +0,7% per i monolocali e i bilocali e +0,8% per i trilocali. Su tutte le tipologie, per la prima volta, si è visto un segnale positivo, attribuibile in larga parte a una diminuzione dell’offerta immobiliare e a una migliore qualità della stessa.
Nonostante ciò, anche nel semestre indicato, tra coloro che hanno spinto la domanda di immobili in affitto, si sono registrati numerosi casi di persone che non in grado di accedere al mercato del credito: giovani, monoreddito immigrati, ai quali si sono aggiunti gli studenti e i lavoratori fuori sede.
L’analisi demografica di quanti cercano casa in affitto ha evidenziato che il 38,6% ha un’età compresa tra 18 e 34 anni, il 30,9% tra 35 e 44 anni e il 61,3% è rappresentato da single.
Relativamente alle motivazioni che spingono all’affitto, il 61,1% di chi cerca questa tipologia di casa lo fa per trovare l’abitazione principale; seguono coloro che si trasferiscono per lavoro (35%) e coloro che si trasferiscono per motivi di studio e cercano casa vicino alla sede della facoltà frequentata (3,9%).
Rispetto al 2016 si nota una diminuzione della percentuale di quest’ultima motivazione. La spiegazione potrebbe essere la minor mobilità dovuta al fatto che gli studenti scelgono università più vicine al luogo di residenza.
La domanda di abitazioni in affitto si concentra in particolare sui bilocali (40,5%), a seguire il trilocale (35,6%). Quello che è cambiato sensibilmente col tempo è l’utilizzo del canone concordato, che si è attestato intorno al 22,9%, trovando sempre più consensi tra proprietari ed inquilini (in un anno è passato dal 18% al 22,9%).
A Milano spetta il primato della città con la più alta percentuale di persone che cercano casa in affitto per motivi di lavoro (63,5%) e con la più alta percentuale di single (79,5%). Verona è invece la città dove si registra la più alta percentuale di contratti stipulati con il canone concordato.
I potenziali locatari sono sempre più esigenti nella ricerca dell’immobile e si evidenzia una maggiore facilità di affitto per le soluzioni di “qualità”, intesa non solo come lo stato dell’immobile ma anche la qualità dell’arredamento, la presenza di ambienti luminosi e di servizi in zona.
Cresce l’interesse per gli immobili arredati o parzialmente arredati. La presenza del riscaldamento autonomo è apprezzata perché consente una riduzione dei costi condominiali. I proprietari stanno recependo questa esigenza e la qualità dell’offerta abitativa in locazione è in miglioramento.