Che quella dell’ Imu sia una storia infinita è poco ma sicuro, come testimonia il tira e molla sull’ Imu terreni agricoli al momento della sua introduzione.
Ora si preannuncia un altro su e giù con la possibile esenzione o meno dall’ Imu per gli orti e i gli orticelli. Punto sul quale è stata presentata richiesta di chiarimenti in un question time della scorsa settimana.
Nell’occasione, il ministero dell’Economia ha risposto che la questione è in discussione negli uffici dell’amministrazione finanziaria, i quali devono procedere a una corretta definizione di quelli che sono indicati come “terreni non propriamente agricoli” in modo da valutare se includerli o meno nell’ambito dell’esenzione Imu.
In sostanza, una risposta precisa ancora non c’è, nonostante in un altro question time dello scorso maggio, il ministero aveva sottolineato che rientravano nella definizione di terreno agricolo tanto i terreni incolti, quanto quelli destinati a orto. Soggetti perciò a Imu.
Un inserimento piuttosto tirato per i capelli, solo per fare in modo che questi terreni fossero assoggettati a Imu, dal momento che gli orti non hanno le caratteristiche dei terreni agricoli come vengono individuati dalla lettera c) dell’articolo 2 del Dlgs 504/1992, in quanto sono coltivati saltuariamente senza organizzazione fissa che se ne occupi.
Nel question time è stato anche detto che per gli orticelli situati nei Comuni montani, l’esenzione Imu è scontata, mentre non è ancora certa per quelli dei comuni parzialmente montani o di pianura.
In ogni caso, qualora per il calcolo sugli orti fosse utilizzata la valutazione catastale, nella maggior parte dei casi gli importi starebbero sotto il minimo dell’imposta stabilito in 12 euro, naturalmente se il Comune non delibera in modo differente.