Il balzo inatteso della produzione industriale in Italia ad agosto, trainato dal settore auto, ha messo ulteriormente in luce l’importanza di questo comparto per l’economia del nostro Paese. Ecco perché la fiscalità italiana dovrebbe avere sempre un occhio di riguardo per l’ auto.
Proprio la fiscalità e le sue possibili misure per il settore dell’ auto nella prossima legge di Bilancio sono stati i temi al centro dell’incontro che si è svolto mercoledì scorso al Mise tra i vertici di Federauto e il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda.
Per l’associazione – che rappresenta i concessionari di auto, veicoli commerciali, veicoli industriali e autobus, di tutti i brand commercializzati in Italia – hanno partecipato il presidente, Filippo Pavan Bernacchi, il past president, cav. Vincenzo Malagò e il direttore della Federazione, Gian Franco Soranna.
“Abbiamo presentato un pacchetto articolato di proposte legate alla fiscalità dell’ auto – ha detto il presidente di Federauto, Filippo Pavan Bernacchi -, ora al vaglio del ministro. In questo momento l’automotive rappresenta uno dei motori di crescita di un Paese che fa ancora tanta fatica a uscire dalla crisi. Per questo serve assecondare, attraverso gli strumenti fiscali, una domanda che solo di Iva ha portato quest’anno già oltre 6 miliardi nelle casse dello Stato, a cui si aggiungono tante altre tasse, quali le accise sui carburanti, l’imposta provinciale di trascrizione (Ipt) e i passaggi di proprietà”.