Se da una parte l’anticipo pensionistico APE ha gettato nello sgomento parecchi italiani, dall’altro molti di loro dovranno fare bene i conti, perché questo anticipo pensionistico potrebbe anche avere dei vantaggi fiscali.
Pare infatti che il governo abbia intenzione di concedere una detrazione fiscale del 50% sugli interessi legati al prestito bancario che consentirà l’erogazione anticipata della pensione per quanti sceglieranno l’uscita volontaria dal lavoro aderendo al cosiddetto APE volontario.
Nel 2017, potranno scegliere di aderire all’anticipo pensionistico, fino a un massimo di 3 anni e 7 mesi, i nati tra il 1951 e il 1953 che abbiano versato almeno 20 anni di contributi.
L’agevolazione legata all’ APE consentirebbe di portare il taglio all’assegno pensionistico intorno al 4,7% per ogni anno di anticipo della pensione, diminuendone la portata.
Al di là dell’agevolazione fiscale, il grosso nodo ancora da sciogliere riguarda le categorie di lavoratori che rientreranno nel gruppo di quelli con “mansioni gravose”, alle quali Governo è disposto a concedere l’ APE sociale a costo zero, accollandosi per intero gli interessi del prestito bancario.
Come destinatari di APE sociale, per ora, sono stati individuati i lavoratori disabili, i lavoratori con disabili in famiglia, i disoccupati senza ammortizzatori sociali e appunto i lavoratori con “mansioni gravose”, ancora da definire.