di Davide PASSONI
La prima giornata di lavori del Congresso Nazionale INT ha vissuto momenti di leggerezza quando, nella sessione dedicata alle Conversazioni, il presidente Riccardo Alemanno ha dialogato amabilmente dal palco con tre personalità del nostro tempo, di ambiti e di estrazioni diverse: Rossella Orlandi, direttore dell’Agenzia delle Entrate, Giorgio Benvenuto, presidente della Fondazione Bruno Buozzi e storico segretario Uil negli anni più difficile del rapporto tra industria e sindacati, e Fulvio Giuliani, giornalista, caporedattore e voce familiare di RTL 102.5.
Chiacchierate tra amici, a tratti intime e personali, che hanno messo in luce aspetti privati di personaggi e pubblici e offerto profondi spunti di riflessione e di confronto.
Come nel caso di Rossella Orlandi, che la chiacchierata con Alemanno è riuscita a presentare non come arcigno manovratore della grande macchina riscuoti-tasse e ammazza-contribuenti, ma come donna e come persona. Come quando ha parlato ai tributaristi INT della passione che l’ha spinta ad accettare un incarico difficile e importante, grazie al fatto di avere, per il proprio lavoro, passione e coscienza. O come quando ha ricordato le proprie aspirazioni da magistrato, messe da parte nel momento in cui la vita l’ha messa “su altre strade”, senza mai dimenticare di essere una donna positiva, convinta che migliorare su può e si deve, lavorando tutti insieme.
Come ogni persona, poi, anche il direttore dell’Agenzia delle Entrate ha confessato di avere sogni nel cassetto. Da quello di diventare nonna a quello di raccontare al Paese che sul fronte dell’evasione fiscale va tutto bene. Perché, ha ricordato, nonostante le difficoltà bisogna avere fiducia nel cambiamento e lavorare con onestà e buon senso per portare l’Italia nel futuro. Abbiamo bisogno di norme e procedure chiare, ha concluso Orlandi, e lavorando insieme per l’intero Paese ce la possiamo fare a migliorare.
Di tenore diverso la chiacchierata con Giorgio Benvenuto, amico di vecchia data dell’ INT, nella quale è tornato spesso il tema delle esperienze sindacali. Alemanno e Benvenuto hanno ricordato a più riprese la differenza tra il sindacato ai tempi in cui Benvenuto era alla guida della Uil e il sindacato oggi. Da tempi nei quali le battaglie erano fatte per acquisire diritti elementari, in un Paese più giovane e diverso, a tempi in cui, la certezza di possedere questi diritti li rende paradossalmente più vulnerabili, facendo prevalere la paura.
Oggi, ha sottolineato Benvenuto, è più difficile fare il sindacalista che negli Anni ’70, perché tutto è più complesso e meno locale. E, di conseguenza, il sindacato è più necessario oggi di ieri e deve farsi portatore di valori positivi e di speranza che aiutino o cancellare il prevalere della paura. Poi, un invito a tutti: nelle riflessioni e nelle proposte, passare dal “credere” al “pensare”. Il valore di un “io penso che…” è infinitamente maggiore di quello di un “io credo che…”.
Infine, il confronto frizzante e serrato tra Alemanno e Fulvio Giuliani. Un professionista che, in virtù di una visione giovane del mondo e della contemporaneità (ha 46 anni) ha portato il dibattito su temi diversi e caldi: dai social network alle riforme, dallo sport all’economia, dalla politica al lavoro. Il tutto sempre partendo da una dimensione intima, con il presidente INT che ha provato a far emergere i lati più privati del personaggio pubblico, che si nascondono dietro una delle voci più conosciute della radio italiana.
Per concludere, va sottolineato che al termine del dibattito Fulvio Giuliani ha potuto fregiarsi di un primato che in pochi al mondo hanno conseguito: l’essere riuscito a far parlare pochissimo il presidente Alemanno. Siamo comunque certi che ciò non gli precluderà un invito per il prossimo congresso INT, in programma nel 2019.
Lo speciale Congresso INT 2016