Importante ordinanza della Corte di Cassazione in materia di ristrutturazione di immobili in comodato. Secondo i giudici della Suprema Corte, le spese sostenute per la ristrutturazione di immobili in comodato sono deducibili dal reddito.
Il pronunciamento è avvenuto in seguito al ricorso in Cassazione presentato da un contribuente della Campania contro due avvisi di accertamento per Irpef, Iva ed Irap emessi dalla relativa Commissione Tributaria Regionale con i quali venivano imputati maggiori ricavi dalla ristrutturazione, oltre ad alcuni costi non inerenti alla stessa.
La Cassazione ha dato ragione al contribuente, rovesciando il pronunciamento della CTR.
La sentenza dice infatti che deve essere accolta “la censura del contribuente in ordine alla statuizione della CTR che ha escluso la deducibilità delle spese di ristrutturazione ed adattamento del locale in cui veniva esercitata l’attività d’impresa, sul rilievo che i relativi costi facevano capo al proprietario e non anche al comodatario”.
“Si osserva in contrario – prosegue la sentenza – che, come questa Corte ha già affermato, ai fini della detrazione dell’Iva sulle ristrutturazioni degli immobili, il contribuente può portare in detrazione l’imposta assolta sulle spese di ristrutturazione dell’immobile destinato all’esercizio dell’attività d’impresa anche se non ne è proprietario, ma conduttore o comodatario, essendo irrilevanti la disciplina civilistica e gli accordi intercorsi tra le parti (Cass. 6200/2015)“.