Nei giorni scorsi la presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro, Marina Calderone, è tornata a parlare di unità della categoria, ricordando il riconoscimento pubblico della funzione sussidiaria da essa esercitata: “La categoria dei consulenti del lavoro è unita per il futuro“, ha affermato la presidente.
“Il mondo delle professioni – ha proseguito Calderone -, l’economia italiana e il lavoro sono in continuo divenire. Per questo i consulenti del lavoro che vogliono incidere nel territorio e nelle dinamiche del mondo dell’occupazione devono proseguire il loro cammino di crescita e di evoluzione puntando sulla formazione e sulla capacità di interpretare e comunicare correttamente il loro ruolo“.
“Il nostro – ha detto ancora – è un ordine che ha acquisito competenze e riserve di legge negli anni spesso anche attaccate da altri soggetti che vorrebbero condividerle perché importanti. Si tratta degli istituti della certificazione dei contratti, della conciliazione, dell’arbitrato e di tutte quelle funzioni che la riforma Fornero ed il Jobs Act hanno attribuito ai consulenti del lavoro“.
“I consulenti del lavoro – ha concluso Calderone – non hanno mai sottratto competenze ad altri, ma hanno disegnato per loro e per il Paese la figura di un professionista del mondo del lavoro che sia elemento di traino e volano per l’occupazione. Le nuove sfide devono trovare una categoria forte, compatta, determinata, presente ed autorevole nei territori e nei confronti degli attori istituzionali con cui entriamo in relazione“.