È partita ad agosto, in Franciacorta, la vendemmia 2016 per il vino italiano. Una partenza che, per Coldiretti, è stata l’occasione per cominciare a tirare qualche somma sull’andamento del settore al giro di boa di quest’anno.
Un’occasione che, essendo nel territorio bresciano, culla di alcune delle bollicine di vino italiano più apprezzate al mondo, ha consentito di puntare l’attenzione sulle vendite all’estero dello spumante italiano, che nel 2016 stanno facendo registrare numeri da record.
Secondo Coldiretti, che ha elaborato dati Istat relativi al primo quadrimestre 2016, lo spumante si rivela ancora una volta un campione del vino italiano: l’export ha infatti fatto segnare un +25% di bottiglie che hanno varcato i confini nazionali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Primo mercato mondiale per il vino italiano con bollicine risulta ora il Regno Unito, con un +37% di spumante italiano importato. Un dato che ha consentito ai sudditi di Elisabetta II di superare gli Stati Uniti, che a oloro volta hanno fatto segnare un +14,3%.
Tra gli spumanti italiani nella classifica dell’export, sottolinea Coldiretti, il Prosecco, l’Asti e il Franciacorta lottano ormai alla pari lo champagne, per confermare un primato del vino italiano nel mondo che è già realtà.
Già lo scorso anno, ricorda ancora Coldiretti, con 320 milioni di bottiglie stappate fuori dall’Italia, si era bevuto più spumante che champagne, le cui esportazioni si sono fermate a 307 milioni di bottiglie.
E, a ribadire la supremazia del vino italiano, il fatto che nel 2016 vi è stato un +198% delle bollicine made in Italy esportate in Francia, Paese che ha fatto registrare un’impennata nei consumi di spumante italiano, che sono più che triplicati.
Infine, con l’avvio della vendemmia, le previsioni di Coldiretti sull’annata del vino italiano sono più che positive anche se, ha spiegato l’associazione, il clima estivo “ha determinato quest’anno un ritardo di quasi una settimana nell’avvio delle operazioni di raccolta rispetto allo scorso anno, quando però erano state condizionate dal grande caldo e siccità con la vendemmia più precoce dell’ultimo decennio“.