Dopo eventi tragici come il terremoto di agosto nel Centro Italia, l’urgenza di una filiera edile che si occupi a 360 gradi degli aspetti legati al sistema edilizia nel Paese è sentita da molti professionisti.
Del resto, un sistema delle costruzioni unito è in grado di offrire risposte concrete ai problemi che affiggono il settore e che impediscono alla filiera edile, che per decenni è stato il principale motore economico del mercato interno del nostro Paese, di ripartire.
Va quindi visto con favore il recente insediamento, a Roma, del Tavolo unitario della filiera edile, al quale siedono gli attori della catena produttiva: dalle professioni tecniche, alle realtà imprenditoriali, dal mondo dell’artigianato a quello delle società di ingegneria, chiamati tutti a coordinare con spirito unitario le istanze della filiera.
Il Tavolo unitario della filiera edile si troverà a gestire tanti e diversificati aspetti del settore: dalle questioni aperte sui lavori pubblici al fronte del mercato interno, che ha nella rigenerazione urbana il proprio punto di arrivo.
Al centro del lavoro del Tavolo unitario della filiera edile c’è l’esigenza di un sistema di qualificazione dell’intero sistema, che deve saper innovare ogni fase del processo produttivo, partendo dalla centralità del progetto per arrivare alla realizzazione del manufatto finale.
Quest’ultimo punto è alla base del lavoro di elaborazione di proposte che il Tavolo permanente svolgerà per il progetto “Casa Italia”, lanciato dal Governo per un progetto globale di prevenzione, educazione e investimenti capace di ridisegnare il Paese nei prossimi decenni.