Che i prezzi delle case al metro quadro abbiano delle variazioni folli da città a città, specialmente nei grandi capoluoghi, è un dato di fatto. Ma quanti si sono presi la briga di quantificare realmente questo scostamento dei prezzi delle case?
Lo ha fatto l’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, che si è dato un budget di 200mila euro e da quello, in base ai prezzi delle case in diversi capoluoghi di provincia italiani, ha stilato una classifica delle località, considerando un valore medio per ogni riferito alla tipologia “medio usato”.
Il risultato dice che la città nella quale si compra l’appartamento più piccolo è Roma (63 mq in media), città nella quale i prezzi delle case sono più alti. Metrature che crollano vertiginosamente fino a meno di 37 mq mano a mano che ci si avvicina al centro storico.
Segue Milano, con 73 mq, che diventano però 37 nel centro storico e addirittura 27 a Brera, dove i prezzi delle case sono inarrivabili per i comuni mortali.
Terzo posto tra le città più costose spetta a Firenze, dove si acquista in media un immobile di 78 mq, che diventano poco più di 60 mq in centro.
Per quanto riguarda Napoli, con i prezzi delle case del quartiere chic di Posillipo-Petrarca, un appartamento in zona non supererebbe i 33 mq, contro una media della città di 94 mq per 200mila euro.
Più economica in assoluto tra i grandi capoluoghi di provincia è Palermo, dove con la cifra messa a budget si può acquistare un immobile che supera i 150 mq, dal momento che la quotazione media dei prezzi delle case è leggermente al di sotto dei 1200 euro/mq.
Discorso simile, riferiscono da Tecnocasa, anche per un importante capoluogo del Nord-Est come Verona (148 mq che in centro diventano poco più di 100), mentre altre città come Genova (157 mq), Torino (143) e Bologna (113) si piazzano circa a metà classifica.