Entrerà in vigore domani il nuovo codice deontologico dei consulenti del lavoro, approvato dal Consiglio Nazionale dell’ordine il 29 luglio scorso.
Il codice deontologico introduce tutele e sanzioni disciplinari e rafforza il principio del rispetto tra colleghi e quello della tutela della clientela del professionista.
Rispetto alla prima stesura del codice deontologico, il Consiglio Nazionale dell’ordine vi ha apportato alcune modifiche e integrazioni, estendendone l’ambito di applicazione alle società tra professionisti iscritte all’albo dei consulenti del lavoro e ai praticanti consulenti.
Inoltre, il nuovo codice deontologico sancisce il principio che l’errore professionale costituisce illecito deontologico solo nel caso in cui discende da trascuratezza intenzionale, negligenza o imperizia.
Tra le novità di rilevo del codice deontologico vi sono:
- il mancato rispetto del Regolamento per la formazione continua obbligatoria costituisce illecito disciplinare;
- il collega che ne sostituisce uno deceduto, sospeso o temporaneamente impedito, è chiamato ad agire con cautela e usare la massima diligenza, sotto la guida del Consiglio Provinciale, per garantire gli interessi della clientela del professionista sostituito;
- l’esercizio della professione è consentito solamente se in possesso di idonea copertura assicurativa, della quale deve essere informato il cliente;
- è auspicio che le controversie tra colleghi vengano composte nell’ambito del Consiglio Provinciale;
- il consulente del lavoro non può accettare incarichi da un cliente già assistito da un collega senza aver prima informato quest’ultimo: si deve infatti accertare che il cliente abbia già chiuso il precedente rapporto professionale;
- il consulente del lavoro si deve astenere dall’effettuare controlli o accertamenti sull’operato di un collega, tranne nel caso in cui quest’ultimo non sia stato avvisato dal cliente in anticipo i consulenti del lavoro sono obbligati a fornire ai praticanti; l’addestramento teorico e pratico necessario per svolgere la professione, consentendo la loro partecipazione a corsi di formazione propedeutici al superamento dell’esame di stato.