“La decisione di candidare Milano a sede dell’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) è un passo importante per il sistema delle imprese – ha dichiarato in una nota Diana Bracco, consigliere della Camera di commercio di Milano -. È certamente un obiettivo ambizioso, ma può essere a portata di mano. Tra le istituzioni c’è una completa comunanza di obiettivi e la volontà di avviare quel grande gioco di squadra pubblico-privato che portò l’Expo a Milano”.
“In seguito alla sottoscrizione del documento ‘Post Brexit, le opportunità per Milano, la Lombardia e l’Italia’ – ha proseguito Bracco – abbiamo subito avviato un’azione di sensibilizzazione di tutte le associazioni imprenditoriali milanesi e nazionali e di tutte le categorie rappresentate in Camera di commercio di Milano”.
“Le imprese credono nella candidatura di Milano. Abbiamo creato un tavolo tecnico composto dagli esperti del mondo associativo e produttivo e dalle persone che avevano lavorato ai dossier di candidatura per l’EFSA a Parma e per Expo Milano 2015”.
“L’EMA – ha detto ancora Bracco – entrerebbe in sinergia con Human Technopole, nuova grande struttura di ricerca tra le più avanzate d’Europa e del mondo, facendo diventare Milano il punto di riferimento europeo per le biotecnologie e per le scienze della vita. L’Agenzia europea per i medicinali, localizzandosi a Milano, potrebbe inoltre usufruire dei ricercatori e delle qualificate risorse umane delle Università e degli Ircss (Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico) milanesi e lombardi, e in prospettiva dell’apporto delle intere facoltà scientifiche dell’Università statale di Milano, che saranno trasferite proprio nell’Area Expo”.
“In Italia – ha ricordato Bracco -, a Parma, è già localizzata l’Autorità per la sicurezza alimentare, e la vicinanza con Milano potrebbe facilitare il coordinamento di due settori che ad esempio negli Stati Uniti, in Cina e in India sono coperti da un unico ente regolatorio. In Italia potrebbe nascere finalmente una FDA europea, cioè il polo europeo dedicato alla tutela della sicurezza alimentare, farmaceutica e delle biotecnologie”.
“Da sottolineare, infine – ha concluso -, che è la stessa Unione Europea a puntare sul massimo di sinergia tra le sue agenzie. Una circostanza che potrebbe diventare l’asso nella manica dell’Italia per vincere questa sfida strategica”.