Anche se i dati che arrivano dalle agenzie di viaggi dicono l’opposto, pare che gli italiani per queste vacanze non si stiano facendo influenzare dalla minaccia del terrorismo nella scelta delle loro mete. Almeno da quanto traspare online.
Secondo i risultati di una ricerca svolta da Reputation Manager, principale istituto italiano nell’analisi e misurazione della reputazione online dei brand e delle figure di rilievo pubblico, il terrorismo ha avuto un impatto meno negativo di quanto ci si potrebbe aspettare sul turismo online.
Dalla ricerca emerge che ben il 48% dei contenuti analizzati sul web negli ultimi sei mesi riguardanti le destinazioni sensibili ha un sentiment positivo, mentre solo il 46% negativo. Reputation Manager ha analizzato le conversazioni online dei viaggiatori relativi alle mete che sono state teatro di attacchi di terrorismo negli ultimi sei mesi, e in generale i contenuti presenti sui diversi canali online come articoli e news.
Nello specifico i dati evidenziano che i viaggiatori, che si scambiano commenti e recensioni sui forum di viaggio, sembrano non essere spaventati in maniera eccessiva dal terrorismo, anzi dimostrano una sorta di fatalismo, dettato dall’imprevedibilità e dalla frequenza degli attentati, che non limita la decisione di partire anche verso mete che sono state teatro di attentati recentemente, come la Francia e la Germania, o che hanno un quadro politico instabile come la Turchia.
Infatti ben il 60% delle conversazioni all’interno dei forum ha un sentiment positivo, il 30% negativo, spaventato, e il rimanente 10% neutrale. Al contrario sui siti di news le percentuali si capovolgono: il 66% è negativo e il 34% positivo.
Dall’analisi di Reputation Manager si evince che, mentre i media rilanciano a getto continuo news e aggiornamenti sugli attentati, creando una sorta di allarmismo e panico diffuso, i turisti abituati a viaggiare si dimostrano sì intimoriti rispetto a questi accadimenti, ma non scoraggiati nel partire verso le destinazioni delle vacanze prenotate, magari, mesi fa, senza dare eccessivo peso al terrorismo.
La tendenza trova conferma anche sulle pagine Facebook ufficiali delle principali compagnie aeree: solo nello 0,1% dei casi, i commenti degli utenti riportano parole come terrorismo, o riferibili agli attentati. Anche su Twitter la tendenza appare la medesima: solo nell’1,5% dei tweet analizzati che menzionano le principali compagnie aeree, compare la parola “terrorismo”.