Confassociazioni dice un chiaro e netto NO al femminicidio e lo fa attraverso un manifesto a tutela della donna e contro ogni tipo di prevaricazione nei confronti del genere femminile, come hanno dichiarato in una nota congiunta Federica De Pasquale, Vice Presidente con delega alle Pari Opportunità, e Mauro Alvisi, Presidente dell’Osservatorio sulla Reputazione e sul Valore di Confassociazioni.
”Sarà la via di Confassociazioni per combattere, culturalmente e pragmaticamente, il femminicidio – scrivono -. Per questo, abbiamo deciso di lanciare il Manifesto contro il femminicidio, la violenza e la prevaricazione della donna. Un documento sul quale ci confronteremo in primis con il ministro Boschi anche per capire perché il nostro emendamento al DDL Lavoro Autonomo per l’estensione alle professionisti dell’indennità di malattia, già prevista per le lavoratrici dipendenti che subiscono una violenza, sia stato bocciato in Commissione. È una vera e propria ingiustizia. Chiediamo a tutti: che differenza c’è tra una lavoratrice dipendente e una autonoma?”.
“In Confassociazioni – prosegue la nota – crediamo che libertà, uguaglianza, fraternità, difesa del welfare state, della solidarietà sociale, dei diritti umani e di chi lavora, partecipazione diffusa e democratica alla dimensione civica, politica ed economica, ad ogni livello – centrale, periferico e locale – siano il tessuto connettivo del nostro agire comunitario, perché una grande rete, quale siamo, ha molti nodi e non un solo centro, e deve fare propria una battaglia civile irrinunciabile come questa”.
“Il femminicidio affonda le radici nell’ignoranza e nell’arroganza che ne consegue. Nasce dalla mancanza di rispetto nei confronti delle donne. E’ per questo che crediamo – ha aggiunto Mauro Alvisi – che il femminicidio si cura e si combatte insegnando nelle scuole, già dalle elementari, le differenze che ci sono tra i generi e come queste differenze si arricchiscono reciprocamente. Lo si cura e lo si combatte negli ambienti di lavoro stabilendo innanzitutto la parità di stipendi a parità di grado, e riconoscendo il merito”.
“Ma, soprattutto, lo si cura e lo si combatte riscrivendo un Codice di comunicazione nei media classici e nell’informazione digitale che inseriremo nel Manifesto – ha continuato Alvisi – e che lavorerà sia su elementi di breve termine (lavoro, media e comunicazione) sia su elementi di medio/lungo termine (famiglia, scuola, Istituzioni). Il tutto sempre con la stella polare della reputazione, la vera “killer application” per rendere concreta l’operazione di profondo mutamento culturale che Confassociazioni vuole e deve rendere pragmatica nel prossimo futuro”.
“Una ragione in più – ha concluso Federica De Pasquale – per presentare il Manifesto contro il Femminicidio e la discriminazione di genere al Ministro Elena Boschi, incontrandola quanto prima al rientro dalla chiusura estiva”.