La tragedia delle famiglie che nel terremoto di Amatrice hanno perso tutto, case, cari e averi, si somma alla tragedia per le imprese messe in ginocchio dalla furia del sisma. Poiché la zona interessata è prevalentemente agricola, è Coldiretti a stimare un primo bilancio dei danni del terremoto sul tessuto produttivo locale.
Secondo un monitoraggio effettuato dall’associazione dei coltivatori diretti, dopo il terremoto “è necessario far ripartire l’attività in un territorio a prevalente economia agricola con una significativa presenza di allevamenti di bovini e pecore“.
Compito che richiederà uno sforzo economico ingente, nell’ordine di diverse centinaia di milioni, poiché si fanno i conti con stalle e aziende distrutte dal terremoto, macchinari fuori uso, campi non più agibili e animali morti sotto le macerie dei loro ricoveri. Tanto che, ricorda Coldiretti, “senza agricoltura l’economia di questi territori muore“.
Coldiretti stima in un migliaio le aziende agricole della zona interessate dal terremoto che hanno bisogno subito di mangimi, foraggio, generatori di corrente, carrelli per la mungitura e altre attrezzature necessarie al lavoro quotidiano. Senza contare il fatto che molti animali sopravvissuti sono ora senza accudimento, poiché le persone sono state costrette ad allontanarsi dalle zone terremotate.
Per provare a portare un po’ di assistenza alle aziende agricole colpite dal terremoto, Coldiretti ha aperto ad Amatrice un ufficio mobile al quale si possono rivolgere gli imprenditori locali in difficoltà. Inoltre, ha aperto il conto corrente COLDIRETTI PRO-TERREMOTATI, sul quale è possibile versare denaro per raccogliere fondi da destinare agli aiuti immediati: IBAN IT 74 N 05704 03200 000000127000.