Esultano le associazioni dei consumatori. Il Tar della Lombardia ha infatti sospeso gli aumenti delle tariffe di luce e gas scattati dallo scorso 1 luglio, accogliendo il ricorso del Codacons che adesso chiama “i 30 milioni di utenti italiani dell’energia ad aderire alla class action avviata“.
Per opporsi agli aumenti, il Codacons sostiene infatti che “se le tariffe energetiche sono aumentate per effetto di condotte illecite adottate da speculatori professionisti, e non certo per il normale andamento del mercato, l’Autorità dell’energia avrebbe dovuto sospendere qualsiasi incremento dei prezzi“.
Invece, è arrivato il via libera agli aumenti e l’Autorità, secondo il Codacons, “si è limitata ad avviare un procedimento intimando la cessazione immediata delle condotte anomale ancora in corso e prevedendo ‘l’eventuale adozione di altre misure regolatorie’, ma ha deciso di nascondere ai cittadini l’elenco dei grossisti accusati di condotte illecite, omettendo volutamente di rendere pubblico l’elenco degli operatori coinvolti“.
A sua volta l’Autorità ha chiesto la revoca del decreto del Tar che blocca gli aumenti, provocando la reazione incredula del Codacons, che in una nota rincara la dose: “Nonostante i nostri sforzi, facciamo fatica a credere che l’Autorità per l’energia possa davvero chiedere la revoca del decreto del Tar della Lombardia che sospende gli aumenti di luce e gas, e se ciò dovesse avvenire sarebbe un provvedimento vergognoso contro il quale daremo battaglia in tribunale”.
“Con l’annunciata istanza di revoca, l’Autorità insiste su un provvedimento illecito basato su crimini, e sembra voler a tutti gli effetti scaricare sugli utenti dell’energia i costi derivanti dalle speculazioni dei grossisti. È intollerabile che un organismo indipendente come l’Authority possa sostenere la correttezza di aumenti tariffari scaturiti da atti illegali, imponendo ai cittadini i costi di crimini e speculazioni. Siamo esterrefatti e pertanto daremo battaglia in tribunale contro l’Autorità e contro gli autori delle speculazioni che danneggiano gli utenti dell’energia”, conclude il Codacons.