Le famiglie italiane tornano a spendere, almeno secondo quanto certifica l’Istat, ma lo fanno in maniera molto diversa da nord a sud e lo fanno privilegiando determinati prodotti al posto di altri.
Secondo l’Istat, nel 2015 la spesa media mensile delle famiglie italiane, al netto del costo della casa, è salita a 1.910,34 euro, +0,7% rispetto al 2014 e +1,9% rispetto al 2013. La regione con la spesa media mensile più bassa è risultata la Calabria (1.729,20 euro a famiglia), mentre Lombardia (3.030,64 euro), Trentino-Alto Adige (3.022,16) ed Emilia-Romagna (2.903,58 euro) hanno occupato i gradini del podio.
È aumentata la spesa media mensile per i generi alimentari (+1,2% globale sul 2014, pari a 441,50 euro), ma l’andamento dei prezzi dei differenti alimenti è diversificato: si ferma la spesa media mensile per la carne a 98,25 euro, cresce del 4,5% quella della frutta a 40,45 euro così come la spesa media mensile per acque minerali, bevande analcoliche, succhi di frutta e verdura (+4,2% a 20,48 euro).
Dato interessante è la crescita della spesa media mensile per ristoranti e hotel, segno che forse la crisi fa un po’ meno paura agli italiani. Si parla infatti di un +11%, da 110,26 a 122,39 euro, dopo 2 anni consecutivi di calo. Allo stesso modo, cresce la spesa media mensile per beni e servizi ricreativi, cultura e spettacoli: +4,1%, a 126,41 euro. Stabile, infine, la spesa per beni e servizi non alimentari (ferma a 2.057,87 euro al mese), mentre per il terzo anno consecutivo calano le spese mensili per le comunicazioni: -4,2%.
Infine, una nota interessante alla luce delle dinamiche migratori che stanno interessando in maniera massiccia il nostro Paese: le famiglie composte da soli stranieri hanno una spesa media di circa 1000 euro inferiore a quella delle famiglie italiane: 1.532,66 euro.