Il rito pagano dei saldi si ripete anche in questa estate segnata da stragi islamiste contro gli italiani e da brucianti sconfitte sui campi di calcio. Nulla che possa fermare la gente a caccia di sconti e di occasioni, anche se per questa stagione di saldi estivi le previsioni sotto tutte sotto il segno della prudenza, positiva ma prudenza. Previsioni aiutate anche dalla scelta della data unica per l’inizio dei saldi: il 2 luglio, a parte la Sicilia che ha iniziato l’1.
Una strategia, quella della data unica, che viene così giustificata da Roberto Manzoni, presidente di Fismo Confesercenti: “Quest’anno abbiamo raggiunto un accordo politico presso il tavolo di coordinamento interregionale del commercio per fissare la partenza dei saldi estivi in contemporanea praticamente sul tutto il territorio nazionale – ha affermato -. Riteniamo infatti che la data unica di avvio sia positiva per il commercio: impedisce fenomeni di ‘dumping, tra le regioni, garantendo così l’equilibrio concorrenziale e tutelando allo stesso modo piccole e grandi imprese”.
Il fatto di aver concordato una data unica va, secondo Manzoni, anche a beneficio di chi acquista, poiché “offre anche una maggiore chiarezza ai consumatori, mettendoli nelle condizioni migliori per usufruire di questo importante appuntamento commerciale. Proprio nell’ottica di una maggiore tutela di imprese e consumatori, con Federconsumatori attiveremo presto un Osservatorio dedicato ai saldi per verificare la regolarità dell’avvio e dello svolgimento delle vendite di fine stagione”.
Si diceva, all’inizio, delle stime prudenziali. “I prossimi saldi – sostiene Manzoni – saranno un banco di prova per confermare la ripartenza dei consumi di moda (+1,4%) registrata nel 2015 e che nel 2016 sembra aver perso velocità. Ma l’esigenza è di accelerare, perché la strada da fare è ancora tanta: dal 2012 la spesa delle famiglie italiane in abbigliamento e calzature è calata di oltre 5,7 miliardi, a questi ritmi ci vorranno ancora anni per tornare ai livelli pre-crisi”.
A differenza della data d’inizio, la data di fine dei saldi cambierà da regione a regione. Finiranno prima in Liguria a Ferragosto, chiuderanno il 30 settembre in Valle d’Aosta e in Friuli Venezia Giulia. In mezzo la Lombardia (30 agosto), il Lazio (seconda metà di agosto) e la Sicilia (15 settembre).
Anche le associazioni dei consumatori sono prudenti sui volumi d’affari previsti per i saldi. Secondo il Codacons, le vendite saranno stabili rispetto al 2015, anche se l’andamento degli sconti, non sarà omogeneo in tutta Italia, con notevoli differenze in base alla tipologia di esercizio commerciale.
Sulla stessa linea le previsioni di Federconsumatori: solo una famiglia su tre sceglierà di acquistare con i saldi, spendendo in media 116 euro, per un giro d’affari che non toccherà il miliardo di euro. Stime che in parte collimano con quelle di alcune associazioni territoriali come Confcommercio Toscana (da 80 a 140 euro) e Confcommercio Veneto (da 70 a 140 euro).