Le verifiche in azienda da parte degli organi preposti alla vigilanza in materia di lavoro e di previdenza (Inps, Inail, Direzioni regionali e provinciali del Lavoro, Guardia di Finanza…) sono momenti che generano apprensione e diffidenza da parte dei datori di lavoro ed è importante conoscere tutte le prerogative e gli strumenti a disposizione per difendere la propria posizione nel caso in cui siano contestate violazioni amministrative.
Questa complessa e delicata materia è stata al centro del convegno organizzato nei giorni scorsi alle Ville Ponti dall’Ordine e dall’Associazione dei Consulenti del Lavoro – Unione provinciale (Ancl-up) di Varese, con l’obiettivo di illustrare le modalità per opporsi ai verbali ispettivi, atto finale dell’iter di accertamento.
“Le verifiche in azienda da parte degli enti preposti sono sempre un momento delicato ma importante – ha precisato il presidente dell’Ordine Consulenti del Lavoro di Varese, Vera Stigliano -. Delicato perché si tratta comunque di controlli che evidenziano la corretta applicazione delle norme da parte dell’azienda e dall’altra un momento di confronto con soggetti portatori di interessi collettivi (enti) rispetto all’interesse privato dell’impresa”.
“Nella nostra provincia – ha proseguito Stigliano parlando delle verifiche in azienda – gli enti svolgono un ruolo molto importante in termini di individuazione delle irregolarità così come in termini di prevenzione. Abusivismo e violazioni gravi delle norme di lavoro e della sicurezza trovano sì un limite nel lavoro congiunto degli ispettori e forze dell’ordine, ma a tale funzione si affianca il ruolo strategico svolto dai nostri iscritti che pongono la propria professionalità al servizio di imprenditori corretti e virtuosi per la corretta osservanza della legge: tali sforzi contribuiscono a mantenere sicuro e di qualità il mondo del lavoro nei nostri territori”.
“La funzione primaria di noi consulenti del lavoro è quella di ‘educare’ le aziende affinché rispettino in pieno le norme legali e contrattuali – ha puntualizzato Ferdinando Butto, presidente di Ancl-up Varese -. Riguardo i controlli mirati, anche nella nostra provincia la tendenza è sempre più quella di scoprire” lavoratori non in regola (cosiddetti in nero), per i quali scattano per le aziende severe sanzioni ed in parecchi casi addirittura la sospensione dell’attività. Tutto ciò nonostante attualmente i sistemi d’inquadramento regolare dei lavoratori dipendenti siano molteplici, dal Tirocinio al contratto a termine, dal contratto intermittente (o a chiamata) ai voucher (o lavoro accessorio). È da stupidi oggi farsi sanzionare per l’utilizzo di lavoratori in nero quindi, cari datori di lavoro, fate attenzione e fatevi assistere dai consulenti del lavoro, sempre più esperti in materia di lavoro e sempre attenti a suggerire e risolvere le problematiche aziendali in tema di gestione del personale dipendente”.
“È importantissimo che in fase di ispezione sia presente un consulente del lavoro – ha concluso il presidente Stigliano, a commento delle verifiche in azienda – per aiutare l’azienda a gestire al meglio la verifica, aiutandola anche nella malaugurata ipotesi in cui la verifica dovesse prendere una piega ‘difficile’, in quanto ogni Ente ha un proprio approccio e visione del contesto. Il nostro territorio tuttavia può essere definito virtuoso poiché la stragrande maggioranza delle aziende si comporta correttamente, ovviamente casi isolati ed in particolari settori, si sono verificati ma fortunatamente non fanno statistica”.