Si tiene oggi a Roma un interessante convegno organizzato da Confassociazioni Digital e Confassociazioni: “E-Health e medicina nei sistemi complessi. Dalla salute online alla medicina di precisione: una strada da percorrere assieme alle professioni e tecnologie digitali”.
Nel presentarlo, il presidente di Confassociazioni Digital, Andrea Violetti, ha ricordato come “tecnologia digitale e cure sono due mondi che convergono sempre più verso un obiettivo comune: lavorare insieme per permettere a ogni cittadino di vivere meglio”.
“Il meeting – continua Violetti – è il primo nel suo genere in Italia. La tecnologia digitale oggi è sempre più pervasiva e disponibile. Dispositivi sempre più personali, big data, internet delle cose, potenze di calcolo e archiviazione in continua crescita, disponibilità di servizi cloud con velocità e integrazione di networking sempre maggiori, ci danno la piena percezione della sinergia sempre più stretta tra sanità e tecnologia digitale”.
“L’offerta di nuove opportunità professionali e di nuove sfide scientifiche, sia per l’ambito medico sia per quello digitale, si traduce nel dare maggiori opportunità di cura per il paziente, oggi divenuto sempre più complesso – prosegue Sergio Pillon, presidente Scientifico Medico del convegno -. Una popolazione sempre più longeva unita all’aumento delle multipatologie, apre nuovi scenari che richiedono nuovi modelli e strumenti di cura. È necessario guardare all’evoluzione del concetto di salute, di assistenza sanitaria nell’era digitale e definire i percorsi e i passi per l’adozione della medicina della complessità. Da qui la necessità di lavorare, nel nostro ambito, integrandoci con tutto ciò che le professioni digitali offrono”.
“Confassociazioni con il suo essere la rete delle reti – afferma Angelo Deiana, presidente della Confederazione delle Associazioni Professionali, commentando il connubio tra professioni e tecnologia digitale – può esprimere fisicamente tale concetto. E cioè nel mettere insieme tutte le figure professionali del settore sanitario con tutte le figure professionali del digitale, come pure con i vari stakeholders del settore pubblico e di quello privato, è possibile vincere la sfida e cogliere le opportunità offerte dalla medicina della complessità”.
“Fondamentale resta però l’avere le giuste competenze e gli adeguati standard, altrimenti si cammina poco – concludono Violetti e Deiana -. Ragione, già di per sé, valida a stimolare sinergicamente tutte le anime digital della Confederazione nel tracciare i giusti percorsi per un’efficiente ed efficace integrazione con il mondo sanitario, in primis, e con quello sociale rappresentato dai comuni cittadini, poi”.