Sono stati resi noti dal Comune di Milano i dati di adesione e alcune statistiche relative alla Giornata del Lavoro Agile che si è tenuta lo scorso 18 febbraio in tutta Italia. Il dato più eclatante riguarda il percorso risparmiato per andare in ufficio da chi ha aderito all’iniziativa: 246mila chilometri.
La Giornata del Lavoro Agile, voluta dall’Amministrazione comunale di Milano, ha consentito di abbattere del 3% le emissioni atmosferiche inquinanti, con un’emissione nell’atmosfera di 8 kg di Pm10, 110 kg di ossidi di azoto e 49 tonnellate di anidride carbonica in meno.
Alla giornata hanno aderito 502 sedi di lavoro sparse in tutta Italia e i partecipanti complessivi e certificati sono stati oltre 15mila, dai 7mila della prima edizione del 2014. Nei tre anni, le aziende partecipanti sono state 242, con un bacino potenziale di 127mila lavoratori. Alto l’indice di gradimento dell’iniziativa: 4,8 su 5, in base alle 3mila risposte al questionario distribuito nel 2016 ai 16mila partecipanti alla giornata.
Oltre alle emissioni inquinanti, la giornata dedicata allo smart working ha consentito a ogni lavoratore di risparmiare 110 minuti, contro i 112 del 2014, e i 108 del 2015. Per quanto riguarda gli spazi dove i lavoratori hanno svolto il proprio lavoro agile, l’87% di loro lo ha fatto da casa propria e ben il 16% da uno spazio di coworking. Tra le aziende che hanno aderito alla Giornata del Lavoro Agile, il 58% conta meno di 100 dipendenti, con una crescita però delle aziende più grandi.
Per quanto riguarda i mezzi di trasporto, il 42% dei lavoratori che hanno partecipato ha rinunciato all’auto e l’11% ad altri mezzi di trasporto, con una media di 40 km di spostamenti casa-lavoro risparmiati da ogni singolo lavoratore.
La maggioranza dei lavoratori che ha aderito alla giornata è costituita da donne, 53%, e il 52% delle lavoratrici e dei lavoratori che in questi tre anni ha sperimentato una giornata di lavoro agile lo ha fatto per la prima volta. Analizzando le fasce di età, il 70% dei lavoratori ha più di 40 anni e il 97% è diplomato o laureato.