Non c’è crisi (peraltro alle spalle, dicono gli ottimisti…) né paura di attentati che possano fermare la voglia degli italiani di ferie e di ponti. Lo dimostrano i numeri di queste vacanze di Pasqua snocciolati da Federalberghi.
La federazione degli albergatori stima infatti in 9,7 milioni (il 15,9% della popolazione) il numero gli italiani che stanno trascorrendo in viaggio le vacanze di Pasqua. Un numero che porta a +7,1% i connazionali fuori porta rispetto alle vacanze di Pasqua del 2015.
Come sempre Federalberghi ha anche indagato sulle mete preferite dagli italiani per le vacanze di Pasqua 2016. Di quanti sono rimasti in Italia (il 91% di chi ha scelto si spostarsi), il 29% ha scelto il mare, il 28% le città d’arte e il 23% la montagna, complice anche un innevamento ancora abbondante rispetto invece alla siccità che aveva contraddistinto le ultime vacanze di Natale.
Chi invece ha scelto una meta all’estero, nella maggior parte dei casi (il 73%) si è recato nelle capitali europee, nonostante il clima poco favorevole dal punto di vista della sicurezza, mentre un 12% ha scelto una crociera o delle località di mare.
Federalberghi ha rilevato che la struttura ricettiva preferita dagli italiani per queste vacanze di Pasqua è la casa di parenti o amici (nel 31,2%, in calo rispetto al 32,4% dello scorso anno), seguita dall’albergo (in crescita al 27,9% dal 26,9% del 2015), dalla casa di proprietà (13,4% contro 15% dello scorso anno), dal bed and breakfast (in decisa crescita, 8,3% contro 6,4%) e dall’appartamento in affitto (giù al 3,7% dal 4,2%).
Anche la spesa media e la durata della permanenza fuori casa in queste vacanze di Pasqua mostrano un incremento rispetto alle cifre dello scorso anno. Mediamente i viaggiatori di Pasqua spendono a testa 332 euro – ripartiti tra 639 di chi è all’estero e 306 di chi è rimasto in Italia -, con un giro d’affari complessivo di 3,22 miliardi di euro (+4,5% rispetto alla Pasqua 2015). La permanenza media rimane invece sulle 3,5 notti.
Di fronte ai numeri tutto sommato positivi per queste vacanze di Pasqua 2016, il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca non ha fatto mancare un appello alla politica perché dia al turismo la centralità che merita nelle strategie di sviluppo del Paese. “Accogliamo con favore il trend positivo che il mercato registra – ha dichiarato Bocca – e chiediamo al governo di sostenerlo attraverso la riduzione della pressione fiscale che grava sulle imprese del turismo. Meno tasse sul lavoro, di conseguenza, meno tasse sui beni strumentali, meno tasse sugli interventi di riqualificazione servono ad aprire la porta agli investimenti produttivi che creano ricchezza e posti di lavoro per tutto il Paese“.