Se alcuni degli indicatori economici italiani hanno cominciato a virare in positivo nel 2015, confermando la svolta nei primi mesi di quest’anno, c’è un indice che, purtroppo, è rimasto invariato a inizio 2016: l’indice del disagio sociale elaborato da Confcommercio.
Secondo una nota della confederazione dei commercianti, l’indice del disagio sociale a gennaio è risultato stabile a 19,5 punti. Pur non trattandosi di un indice dalla scientificità assoluta, è comunque un dato che fa tenuto in considerazione.
A fronte di un tasso di disoccupazione esteso (disoccupati in senso stretto + cassintegrati a zero ore + scoraggiati) che resta stabile al 15,4%, “la moderata tendenza all’ampliamento dell’area del disagio sociale rilevata nell’ultimo bimestre – recita la nota di Confcommercio – riflette le difficoltà dell’economia a instradarsi su un sentiero di ripresa sostenuta, atta a garantire miglioramenti significativi dei livelli occupazionali e reddituali delle famiglie”.
“Il quadro economico interno – prosegue la nota sul disagio sociale – è, infatti, ancora caratterizzato da alcuni elementi di discontinuità che impediscono, pur in un contesto di graduale miglioramento degli indicatori, di creare opportunità di lavoro adeguate a ridurre in modo significativo sia il numero di coloro che sono attivamente in cerca di un’occupazione (disoccupati ufficiali), sia di quanti per ‘scoraggiamento’ cercano un lavoro in modo più discontinuo”.