Il problema dell’efficienza della giustizia italiana sta molto a cuore a Confassociazioni, che torna sull’argomento con una nota di Mario Bulgheroni, vice presidente Confassociazioni con delega a Diritto, Territorio e Patrimonio: “Non possiamo efficientare la giustizia togliendo pezzi di giustizia. Al contrario, l’attività dei giudici deve essere aiutata con l’intervento di adeguati professionisti”.
“In queste settimane molto si è detto in merito al decreto legislativo della direttiva sul credito ipotecario (direttiva UE 17 del 2014 detta Mortgage Credit Directive) e degli effetti negativi che ci saranno se verrà approvato entro il 21 marzo prossimo – ha continuato Bulgheroni, che è anche Presidente A.V.I., Associazione Professionale Esperti Visuristi -. Il clamore sorto deriva dal fatto che la direttiva europea stabilisce che, se una persona non riesce a rimborsare le rate del mutuo per l’acquisto di una casa, il bene posto a garanzia viene trasferito direttamente al creditore, banca o intermediario che sia. In sintesi fa sì che i creditori non dovranno più passare dal tribunale in caso di debitori morosi, ma potranno muoversi in maniera autonoma”.
“Un voler snellire la pratica, insomma, che però – ha affermato il vice presidente Confassociazioni – non rende giustizia al consumatore, il quale nel ricorso al Tribunale comunque intravede una speranza maggiore di salvare il suo bene in caso di morosità. Certo la giustizia oggi ha iter molto lunghi, forse anche troppo. Ma non serve tagliare un braccio tra l’altro importante, quale può essere il Tribunale, per risolvere questo problema. I tempi della giustizia civile, e in modo particolare quelli relativi alle procedure immobiliari, possono velocizzarsi anche grazie al protocollo relativo alle modalità di accertamento dei diritti reali immobiliari, che Confassociazioni e A.V.I. hanno sottoposto all’attenzione, e con buoni risultati, sia dell’Agenzia delle Entrate / Territorio sia degli uffici del Ministero della Giustizia”.
“La nostra soluzione – ha concluso il vice presidente di Confassociazioni – è favorire una documentazione, necessaria al Giudice per le decisioni di merito, in maniera esatta e congrua sotto tutti i profili tecnici così da garantire eguali diritti per il cittadino, che in tal modo continua ad avere un arbitro super partes nella definizione dell’esecuzione immobiliare evitando di perdere la propria abitazione per morosità, e per il creditore, che non vede insolute le sue quote. In sintesi è l’uovo di Colombo che garantisce al cittadino esecutato e al creditore una soluzione emessa dal Giudice, in tempi accettabili”.