Come ogni anno, nel mese di febbraio si è celebrata l’industria del turismo italiana e mondiale alla Bit, la Borsa internazionale del Turismo che si è tenuta nei giorni scorsi a Milano. Un appuntamento che è servito a Federalberghi per fare il punto sull’andamento del mercato turistico italiano nel nostro Paese nel 2015.
E l’andamento pare buono. Secondo il Barometro del turismo di Federalberghi, realizzato insieme all’ente nazionale turismo, il turismo italiano se la passa bene. Lo scorso anno sono infatti risultati in crescita gli arrivi e le presenze negli alberghi (+3,6%), accompagnati da un aumento del traffico negli aeroporti. Tutti dati che hanno fatto pendere la bilancia turistica al positivo, con un avanzo di circa 6 miliardi di euro, +8% rispetto al 2014.
In crescita anche i ricavi medi degli hotel, +11,5%, e il tasso di occupazione delle camere, +4,5%, così come le spese dei turisti stranieri: +4,3% con incassi per 23,5 miliardi di euro. Un abisso rispetto alle spese dei turisti italiani all’estero, pari a 7,5 miliardi di euro. A proposito di stranieri, vi è stato un anche un forte aumento dei voli internazionali verso l’Italia: +6,8%, per un totale di 97,8 milioni di passeggeri.
Il turismo italiano nel 2015 ha potuto contare anche sulle buone performance di uno dei suoi fiori all’occhiello, troppo spesso bistrattato e al centro di polemiche politiche e sindacali: il sistema museale: +6% degli ingressi, con 43 milioni di visitatori e 155 milioni di euro di incassi totali..
Forse parte dei buoni risultati registrati dal turismo in Italia lo scorso anno sono dovuti anche all’effetto Expo 2015, ma quello che è certo è che i segnali di ripresa del settore, così come quelli generali dell’economia, secondo Fedralberghi sono un’occasione da prendere al volo in vista della stagione turistica 2016. Una stagione nella quale le tensioni e l’instabilità politica potrebbero penalizzare (e già penalizzano…) i Paesi del Nord Africa, mentre Paesi come Grecia e Turchia sono alle prese con l’emergenza migranti. Il turismo italiano non può dunque farsi trovare impreparato. In questo caso, mors tua vita mea…