Non sono piaciuti al mercato i conti preliminari dell’esercizio 2015 di Telecom Italia, risultati in flessione, e mitigati solo in piccola parte dal nuovo piano strategico al 2018, che prevede margini in crescita e 12 miliardi di investimenti solo in Italia.
Il gruppo telefonico ha infatti chiuso il 2015 con un –8,6% di ricavi (19,7 miliardi) rispetto al 2014, e con una flessione netta del margine operativo lordo: -17,9% a 7 miliardi. Cresce di 627 milioni l’indebitamento finanziario netto rettificato, a quota 27,3 miliardi. Non buone anche le previsioni di chiusura dell’utile consolidato attribuibile ai soci della controllante: 150 milioni, contro i 1.350 del 2014.
Come detto, Telecom Italia ha provato ad addolcire queste cifre amarissime presentando il nuovo piano strategico triennale, che punta a una stabilizzazione dell’Ebitda realizzato in Italia nel 2016 e a una crescita per il biennio successivo. Telecom Italia punta anche a identificare ulteriori opportunità di crescita dei propri target economico-finanziari, recuperando efficienza anche attraverso una riduzione dei costi operativi.
Telecom Italia ha anche annunciato quasi 12 miliardi di investimenti in Italia, dei quali circa 6,7 miliardi saranno destinati alla componente di innovazione, principalmente per lo sviluppo della banda ultralarga fissa in fibra ottica (3,6 miliardi), la banda ultralarga mobile Lte (1,2 miliardi) e Telecom Italia Sparkle (400 milioni).
Obiettivi ambiziosi che si accompagnano alla copertura prevista, a fine 2018, dell’84% della popolazione in rete fissa con fibra ottica e del 98% della popolazione in rete mobile con la rete Lte.