È perfettibile, ritoccabile, integrabile, ma intanto c’è. Lo Statuto del lavoro autonomo è una realtà con cui professionisti e imprese ora dovranno fare i conti e con il quale è stato messo in opera un atto di equità che riconosce il valore e la dignità del lavoro autonomo e professionale.
Battaglia vinta, dunque, per Acta, Alta partecipazione, Confassociazioni e Confprofessioni che esprimono grande soddisfazione per l’approvazione del disegno di legge per lo Statuto del lavoro autonomo, varato dal Consiglio dei ministri.
“Il provvedimento, infatti – affermano le associazioni -, ha accolto le istanze di tutti i liberi professionisti e dei freelance; una norma tanto attesa che mette la parola fine alle disparità nel mercato del lavoro. Secondo le associazioni professionali che più si sono battute per affermare i diritti fondamentali di oltre 2 milioni di lavoratori autonomi, misure quali la deducibilità integrale delle spese di formazione, il rispetto dei termini di pagamento e l’accesso agli appalti pubblici e la conferma dei fondi strutturali europei rappresentano senza dubbio una tappa fondamentale per competere ad armi pari sul mercato dei servizi professionali. Allo stesso tempo il rafforzamento di diritti fondamentali sulla maternità, sulla malattia e gli infortuni sono il segno tangibile di un rinnovato interesse per una parte importante del tessuto economico del Paese”.
“Il ddl sul lavoro autonomo rappresenta, infatti, l’inizio di un nuovo percorso di crescita per l’intero Paese, reso possibile dalla sensibilità di una larga parte del governo e del parlamento, ma anche dalla perseveranza di quanti hanno portato avanti una battaglia di equità e di giustizia, per affermare l’identità del lavoro autonomo e professionale”.
“Naturalmente – concludono le associazioni -, alcune parti del provvedimento sono perfettibili, sia nella definizione delle misure di tutela, sia sul fronte previdenziale e fiscale, prima di arrivare in tempi rapidi all’approvazione finale in Parlamento”.